22 Novembre 2015

Violenza sulle donne, ancora un fenomeno sommerso

violenza

Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, tra le varie iniziative anche quelle del Comune di Napoli. Parlarne è importante per far capire alle vittime che non sono sole

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La conferenza mondiale delle Nazioni Unite (Vienna, 1993) definisce la violenza contro le donne come: “… qualsiasi atto di violenza di genere che comporta, o è probabile che comporti, una sofferenza fisica, sessuale o psicologica o una qualsiasi forma di sofferenza alla donna, comprese le minacce di tali violenze, forme di coercizione o forme arbitrarie di privazione della libertà personale sia che si verifichino nel contesto della vita privata che di quella pubblica”.

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, il quale ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza, invitando i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno.

L’Assemblea Generale dell’ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotá nel 1981.

Ma perché questa data? Fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, esempio di donne rivoluzionarie impegnate a contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.

In Italia solo dal 2005 alcuni centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty International festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali.

La prima manifestazione su questo argomento che ha ricevuto una forte attenzione mediatica, si è avuta a Roma nel 2007. Mentre uno striscione della manifestazione del 2014 recitava: “L’assassino non bussa, ha le chiavi di casa“.

Proviamo a dare un’occhiata ai dati riguardo il fenomeno: gli ultimi dati ISTAT disponibili al 2014 ci dicono che la violenza contro le donne è fenomeno ampio e diffuso; 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri.

I partner attuali o ex commettono le violenze più gravi. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli autori di molestie sessuali sono invece degli sconosciuti nella maggior parte dei casi (76,8%).

Le donne separate o divorziate hanno subìto violenze fisiche o sessuali in misura maggiore rispetto alle altre (51,4% contro 31,5%).

È in calo sia la violenza fisica sia la sessuale, dai partner e ex partner (dal 5,1% al 4% la fisica, dal 2,8% al 2% la sessuale) come dai non partner (dal 9% al 7,7%). Il calo è particolarmente accentuato per le studentesse, che passano dal 17,1% all’11,9% nel caso di ex partner, dal 5,3% al 2,4% da partner attuale e dal 26,5% al 22% da non partner.

Purtroppo il fenomeno, anche se i dati ISTAT rivelano un lieve calo, è sicuramente da annoverare tra quelli peggiori (per usare un eufemismo) che l’uomo possa compiere. Se ancora c’è bisogno di celebrare una giornata come questa certo la società non può dirsi avanzata, o affermare che si siano raggiunte pari opportunità.

Il giorno in cui questa giornata non avrà più ragione di essere celebrata, solo allora quando le statistiche avranno valori uguali a zero, la nostra società si potrà definire civile.

Tra le varie iniziative messe in campo ci sono quelle del Comune di Napoli, dal titolo “Putess essere allera”, che domani in una conferenza stampa con la Consigliera con delega alle Pari Opportunità Simona Marino, saranno presentate alle 11 a Palazzo San Giacomo.

La V MunicipalitàArenella-Vomero – per il 25, promuove un programma dal titolo “Vuless esser allera”, con attività dalle ore 9,00 alle 19,00 tra Via Scarlatti, Via Morghen e Piazza Vanvitelli.

Cinzia Del Giudice

Cinzia Del Giudice

La Consigliera alla V MunicipalitàCinzia Del Giudice – con delega alla Progettazione delle azioni sulle Pari Opportunità, da noi interpellata ha dichiarato: “La Municipalità 5 Arenella Vomero è molto attenta alle politiche di genere e alle politiche di conciliazione. Moltissime sono le iniziative intraprese dalla creazione di accordi di rete con i servizi del territorio, con l’Unità Materno Infantile dell’Asl, Servizi Sociali, Associazioni del Terzo settore. Già dal 2014 abbiamo attivato uno sportello di ascolto “Antiviolenza” con un progetto sperimentale di 12 mesi ed abbiamo deciso di stabilizzarlo data l’affluenza molto importante degli utenti in quanto sul territorio si registra una elevata incidenza di separazioni conflittuali in presenza di figli. Quest’anno, per il secondo anno consecutivo, abbiamo voluto celebrare la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne con una fiaccolata con un percorso delimitato dalle scarpe rosse simbolo della ribellione delle donne. Il tema Putess esser allera lanciato dal Comune di Napoli è stato così interpretato dalla Municipalità Arenella Vomero “siamo capaci, rifiutiamo la sottomissione economica e psicologica, e, quindi, “Putimm essere allere”. Naturalmente la giornata è ricca di eventi nelle scuole superiori del territorio dove fino al 16 dicembre sono stati organizzati corsi di difesa personale con il progetto “Donne al Sicuro” in collaborazione con IPTS Police System”.

Alle 19,00 il programma prevede una fiaccolata lungo l’isola pedonale di Via Scarlatti e Luca Giordano in commemorazione delle vittime della violenza. Saranno esposte lungo il percorso “le scarpe rosse”, simbolo della ribellione alla violenza perpetrata contro le donne.

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