Violenza all’ospedale San Paolo, uomo lancia una barella contro il medico
L'uomo voleva cure immediate per i figlio con il polso fratturato. Quest'ultimo nel frattempo, picchiava la guardia giurata con il polso sano
VIOLENZA ALL’ OSPEDALE SAN PAOLO – A Napoli è avvenuta l‘ennesima aggressione all’interno di una struttura sanitaria. Questa volta è accaduto all’ospedale San Paolo a Fuorigrotta.
Un uomo ha aggredito un medico con una barella, pretendendo di intervenire immediatamente sul figlio con una sospetta frattura al polso. Il figlio, nel frattempo, ha picchiato con il polso sano una guardia giurata che si trovata all’interno dell’ospedale.
L’accaduto, avvenuto nella giornata di ieri, è riportato dall’associazione no-profit Nessuno tocchi Ippocrate, fino ad arrivare al deputato Francesco Emilio Borrelli.
Il racconto della violenza all’ospedale San Paolo
L’associazione no-profit Nessuno tocchi Ippocrate, ha documentato la vicenda sui suoi canali social. Qui di seguito il racconto della violenza:
“Una giornata di ordinaria follia al San Paolo di Napoli, mentre l’attività ordinaria prosegue, alle 14:30 improvvisamente le porte del pronto soccorso si aprono ed un energumeno urla :”dove c***o è il medico?!?!” E contestualmente lancia una barella verso il medico di turno mancandolo per pochissimo!
La persona pretendeva cure IMMEDIATE per il figlio con una sospetta frattura di polso, quest’ultimo intanto, con il polso sano, ha preso a pugni e schiaffi una guardia giurata. Tra i pazienti presenti c’era una signora che ha avuto un attacco di panico. Naturalmente sono state allertate le forze dell’ordine che hanno espletato le procedure d’ufficio!”
L’associazione ha documentato anche le aggressioni avvenute dall’inizio di quest’anno: 66 totali tra Napoli 1 e Napoli 2.
Le parole del deputato Francesco Emilio Borrelli
La vicenda è arrivata anche al deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli che, sui suoi canali social, ha commentato così la vicenda:
“Il problema è sempre stato sottovalutato nonostante le tantissime denunce, anche nostre, e così i casi sono aumentati di giorno in giorno. Il Governo ha fatto tante promesse per fermare questa emorragia di violenza ma solo in piccolissima parte sono state mantenute. Urgono presidi fissi di polizia o militari in tutte le strutture più importanti, dato che lì dove presenti le aggressioni sono diminuite.
Noi avevamo proposto anche un’altra soluzione: l’istituzione obbligatoria di un apposito registro delle mancate aggressioni dove devono essere registrati tutti gli episodi di tentata violenza commessi ai danni degli operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni, nonché gli eventi sentinella che possano dare luogo a fatti commessi con minacce e violenza.
Insomma serve prevenzione, attività di monitoraggio, maggiore sicurezza e pene più aspre dato che i violenti quasi sempre se la cavano con poco.”
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