Si presenta “ViaNova”, il secondo album dei Bluesaddiruse, giovedì all’MMB
Si presenta “ViaNova”, il secondo album dei Bluesaddiruse, giovedì all’MMB. L’appuntamento del 1° dicembre consacra il ritorno del gruppo sulla scena napoletana
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“ViaNova” è il secondo album dei Bluesaddiruse che ripartono esattamente dal punto in cui si erano fermati cinque anni fa con la loro prima fatica omonima. Il disco, che conta tredici tracce, sarà presentato giovedì 1° dicembre alle 22 all’MMB (Vico Quercia 3, Napoli) dal giornalista Carmine Aymone. Nel corso della serata interverranno anche Dario Sansone (Foja), Lino Vairetti (Osanna) e altri ospiti e volti noti del panorama musicale napoletano.
Dal rock alle ballad, dall’hard-blues ai night club, dalla musica nera alla psichedelia, questo album sembra uscito da una capsula temporale con il suo sound grezzo e ruvido. Ci riporta, già dalla copertina, alle atmosfere dei dischi anni ‘70 e lo fa in dialetto, raccontandoci storie semplici e descrivendo le speranze, i dolori e i dubbi attraverso gli occhi di chi vive la città cercando di non cadere nel gioco furbo dello stereotipo, dell’ottimismo a tutti i costi e della Napoli che fu.
“ViaNova” è un disco interamente autoprodotto ed è registrato in presa diretta, live, come si faceva un tempo, per dare risalto alle emozioni più che al tecnicismo autocelebrativo, senza il timore di mostrare le proprie pecche e i propri limiti. È un album sincero, umano. Da sempre la band, nata nel 2003 e ora composta da Alfredo D’Ecclesiis (voce e armonica), Andrea Cioffi (chitarre), Fabrizio Faraone (chitarre), Gian Paolo Costantini (basso) e Giulio Pitoni (batteria), cerca di portare avanti il discorso di contaminazione del Neapolitan Power con l’uso della lingua partenopea e rielaborando il folclore secondo gli stilemi della musica d’oltremanica e d’oltreoceano, con un approccio che fa tesoro dell’insegnamento dei propri predecessori. Queste tredici canzoni si inseriscono nel nuovo panorama musicale campano aggiungendo quel pizzico di rabbia che non fa mai male.
Ad omaggiare i vecchi maestri due brani del repertorio classico: “’O treno d’ ‘o sole” di Mario Merola, recentemente commemorato a dieci anni dalla scomparsa e “Viecchie, mugliere, muorte e criature” dei Napoli Centrale, stravolti in chiave hard rock. Non mancano momenti più intimi e introspettivi come l’amore “malato” e tormentato di “Si te putess’ ave’”, la malinconica “M’arritrov’ sol’je” e la visionaria “Munn’ mariuol’”. E ancora, le scherzose e pungenti “’A fronna” (il cui video è già online da qualche giorno) che elogia e dissacra la “scena” musicale napoletana attuale, e “Social network”, oppure “Core ‘e preta”, pezzo in odor di sceneggiata. Un disco, dunque, in cui c’è più del solito blues.
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