Variante Delta anche in Campania. Il Cotugno: “Ricoverati 50enni non vaccinati”
Variante Delta arriva anche in Campania. Dal Cotugno di Napoli preoccupazione: “Ricoverati 50enni non vaccinati”. La situazione
Variante Delta – Nata in India – e per questo nota anche come “variante indiana” del coronavirus -, la variante Delta fa il suo ingresso anche in Campania.
Per quanto i dati siano, al momento, meno preoccupanti rispetto a quelli provenienti da altre Regioni della penisola, al Cotugno esprimono preoccupazione per il diffondersi di questa nuova variante, che risulta ancor più contagiosa rispetto a quella inglese, sviluppatasi qualche mese fa.
Variante Delta, i dati della sua incidenza nelle regioni italiane
Secondo i dati aggiornati, pare che la variante Delta, in Italia, riguardi il 9% dei casi totali di positività al coronavirus, con un picco di incidenza in Puglia, che registra un’incidenza pari al 35% dei casi totali.
In Campania, attualmente i dati sembrano confortanti: la percentuale di incidenza della variante delta si attesta, infatti, al 3% nella Regione presieduta da De Luca, numero però in aumento rispetto alle scorse rilevazioni.
Si sono, infatti, registrati nuovi casi tra Portici e Torre del Greco, oltre ai primissimi rilevati a Massa di Somma ed Ercolano.
A preoccupare, i ricoveri necessari per i pazienti colpiti dalla variante indiana: si tratta di pazienti intorno ai 50 anni di età, che non si sono sottoposti a vaccinazione.
Il monito degli esperti, dunque, resta sempre quello di vaccinarsi, onde evitare il rischio di poter incappare in questa nuova variante del coronavirus.
Il direttore del Dipartimento Malattie Infettive del Cotugno di Napoli, Rodolfo Punzi, ha espresso la sua preoccupazione ai colleghi de Il Corriere del Mezzogiorno:
“Permangono due elementi di preoccupazione: la caotica comunicazione delle ultime settimane sui vaccini a vettore virale che ha rallentato e scoraggiato le somministrazioni, tanto che registriamo ancora ricoveri al Cotugno di anziani over 80 e di cinquantenni non vaccinati, e l’insidiosa diffusività della cosiddetta variante Delta, più contagiosa del 60 per cento rispetto a quella inglese che, a sua volta, era già più insidiosa.
Registriamo anche qualche caso di contagio in soggetti vaccinati con la prima dose o con entrambe, tuttavia non si verificano evoluzioni peggiorative della malattia. Per lo più si tratta di persone immunodepresse e con comorbidità. Del resto si sa che i vaccini lasciano scoperta una percentuale del 5%”.
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