Università, nuovo sciopero dei professori: è caos esami
Università, i professori decidono di scioperare per le promesse non mantenute: è caos esami. Gli studenti sono in rivolta
L’Università è ancora al centro di dibattiti. Da oggi, i 7 mila firmatari di tutta Italia iniziano un nuovo sciopero degli esami. Motivo? Lo sconforto dei docenti dovuto alle promesse non mantenute dalla ministra Valeria Fedeli.
Da molto tempo i docenti avevano fatto richiesta per la risoluzione definitiva della vertenza sugli scatti, concorsi per professori associati, professori ordinari e per nuove leve di ricercatori e 80 milioni di euro per le borse di studio che andranno agli studenti. Siccome i costi da sostenere non sono ristretti, si è deciso di respingere tali richieste. I professori parlano di promesse non mantenute ed è così che hanno iniziato un nuovo sciopero degli esami.
Non è la prima volta che accade un episodio del genere. Già lo scorso settembre, oltre 700 professori incrociarono le braccia per protestare contro il blocco degli scatti di stipendio che non era stato risolto in passato, facendo saltare le sessioni. Questa volta, invece, la sensazione è che possa esserci meno compattezza e più malumori da parte degli studenti che sono costretti a rimandare gli esami estivi. “Non possiamo permettere che gli studenti debbano perdere la borsa di studio o vedersi triplicate le tasse a causa di un esame non conseguito” dichiara Andrea Torti, Coordinatore Nazionale di Link Coordinamento Universitario.
Già nei mesi precedenti, gli studenti stessi avevano lanciato una petizione che ha raccolto 45mila firme per chiedere che “le scelte prese dai docenti non aggravino ulteriormente le condizioni degli studenti”. Speriamo quindi che questa volta i docenti permettano agli studenti di esercitare il proprio diritto allo studio senza che le loro scelte intralcino le loro sessioni d’esami.
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