24 Novembre 2021

Ugo Cilento una cravatta ispirata a Procida 2022

Cilento Procida

Ugo Cilento titolare dell’omonima Maison che affonda le radici nel lontano 1780, ha omaggiato il Sindaco di Procida della cravatta creata per Procida Capitale della Cultura 2022

Una cravatta che è un omaggio a Procida Capitale italiana della Cultura 2022, con un delicato richiamo alle architetture dell’isola.

Nel corso della presentazione del programma culturale di Procida 2022, Ugo Cilento, ottava generazione della storica famiglia che con il suo stile ha conquistato il mondo, ha omaggiato il sindaco Dino Ambrosino e il direttore Agostino Riitano di un cadeau speciale.

<<Si tratta di un evento importante per l’intera Campania, e non solo per un’isola alla quale sono particolarmente legato>>, ha spiegato Cilento, titolare dell’azienda, Maison Cilento, che affonda le radici addirittura nel 1780.

Il pensiero è stato particolarmente apprezzato: il primo cittadino di Procida ha subito indossato la cravatta, un portafortuna per la conferenza di presentazione del programma.

L’isola di Procida è pronta ad essere Capitale italiana della Cultura 2022.
Il via il 22 gennaio con una cerimonia d’apertura annunciata, durante la presentazione in Regione Campania, come ”spettacolare e visionaria”.

Sarà un evento di circa 8 ore che, ispirandosi alla suggestione dei miti del mare, partirà dalla terraferma, attraverserà il Golfo di Napoli per giungere sull’isola.
Numeri importanti quelli di Procida Capitale della Cultura: 44 progetti culturali (di cui 34 originali), 150 eventi distribuiti in 330 giorni di programmazione.
Ben 350 artisti provenienti da 45 Paesi del mondo, il coinvolgimento diretto di oltre 2000 cittadini, con la rigenerazione di 7 luoghi simbolo dell’isola tra cui l’antico Palazzo D’Avalos.

Il programma di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 è suddiviso in 5 sezioni declinate con cinque verbi – Procida inventa, Procida ispira, Procida include, Procida impara, Procida innova – sotto un unico tema, “La cultura non isola”, che pone l’isola come modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo.

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