17 Febbraio 2021

Tuteliamo i nostri figli: depositato il ricorso alla Corte Europea

Tuteliamo i nostri figli: depositato il ricorso alla Corte Europea. “Il nuovo governo valuti il sistema scolastico come indotto di vite e non economico”

La settimana scorsa è stato emanato un comunicato sul sistema scolastico da parte del coordinamento “Tuteliamo i nostri figli“, in quanto aboliva la didattica in sede e approvava la DAD. A far eco sulla questione sono state le mamme che – alla luce dell’odierna situazione Coronavirus in Campania – hanno indotto i sindaci dei territori a prendere una decisione giusta e consona al contesto epidemiologico.

In data odierna, invece, è stato depositato il ricorso alla Corte Europea dei diritti umani. Il coordinamento “Tuteliamo i nostri figli” ha ritenuto necessario agire in questa direzione, scegliendo la collaborazione di Aivec (Associazione italiana vittime emergenza covid) nella persona dell’Avv. Enrico Cataldo e dell’Avv. Rocco Cantelmo.

Lia Gialanella – fondatrice del coordinamento che oggi conta circa 50000 iscritti sui gruppi social – ha spiegato che “il ricorso in corte europea è stato necessario per sollevare una questione analitica di più ampio raggio sul diritto alla vita e alla salute di tutto l’indotto scolastico. Banalizzare la questione sulle posizioni, ormai ampiamente inflazionate, dell’essere si dad o no dad, è diventato estremamente riduttivo ed eticamente insostenibile”.

Gialanella ha puntato i riflettori sul momento storico che stiamo vivendo, in quanto – da quel che si legge – “non ha precedenti giuridici e statistici fondati”.

La fondatrice, inoltre, ha asserito: “Questo bombardamento di ricorsi avversi le ordinanze regionali e sindacali è una mancanza di rispetto verso chi, nonostante la drammatica contingenza del momento, sta provando a governarci e a preservare la nostra salute ed in particolare quella dei nostri figli”.

La posizione del coordinamento “Tuteliamo i nostri figli” resta apolitica, ma vicina alle decisioni delle parti politiche votate dal popolo e operanti in qualità di responsabili della salute cittadina, auspicando che il nuovo governo valuti la questione scolastica come indotto di vite e non solo economico, perché sarebbe un errore umanamente imperdonabile”.

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