Trasporto animali vivi: “Mai più!”, arriva la richiesta all’UE
Trasporto animali vivi: “Mai più!”, arriva la richiesta all’UE grazie alle indagini condotte. Si decideranno le sorti di miliardi di animali
TRASPORTO ANIMALI VIVI – A settembre 2021 si decideranno le sorti di miliardi di animali. A darne notizia è Animal Equality, l’organizzazione internazionale per la protezione animale fondata nel 2006, che in Italia opera come associazione non profit ONLUS.
“Abbiamo a disposizione ancora pochi mesi per cambiare le regole. – Scrivono gli attivisti – Sono in corso le consultazioni della Commissione europea per una revisione del sistema normativo in materia di benessere degli animali”.
La campagna per il trasporto animali vivi è stata lanciata a marzo insieme ad altre 70 organizzazioni europee, No Animal Left Behind “Nessun animale sia lasciato indietro”, con l’obiettivo di convincere la Commissione europea a rivedere completamente la legislazione che interessa gli animali allevati a scopo alimentare.
“Abbiamo sette richieste fondamentali che riguardano i diritti degli animali e il terzo punto che ci sta a cuore è questo: MAI PIÙ TRASPORTO DI ANIMALI VIVI“.
Il trasporto degli animali vivi è uno dei problemi più urgenti da risolvere: ogni anno più di 1 miliardo e 600 mila animali tra cui polli, galline, pecore, capre, maiali e bovini vengono trasportati attraverso l’Europa e oltre i suoi confini.
Il viaggio è uno dei momenti più atroci della loro vita: “Questi animali vengono stipati in mezzi di trasporto sporchi e inadeguati, sopportando viaggi molto stressanti lunghi ore, giorni e a volte addirittura settimane. Più il viaggio si allunga, più diventa per loro insostenibile. Nessuno si cura di loro per ore e ore. Sono privati di riposo, cibo e acqua: molti arrivano a destinazione stremati, disidratati e feriti, altri invece non sopravvivono“, queste le parole di Animal Equality.
Alla luce di quanto denunciato, l’organizzazione chiede all’Unione Europea di revisionare il Regolamento CE 1/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto: un documento che attualmente non garantisce loro la protezione e la sicurezza di cui hanno bisogno. Si chiede, dunque, di limitare la sofferenza inutile degli animali coinvolti durante il trasporto, di proibire il trasporto fuori dall’UE, di mettere fine ai viaggi a lunga percorrenza e di predisporre delle leggi specifiche in materia.
Risolvere quanto prima le lacune della normativa è un primo passo di grande importanza. Sulla scia dell’indagine sul trasporto degli animali vivi, Animal Equality sostiene che “i veicoli adibiti al trasporto non sono progettati e omologati per le esigenze delle singole specie”.
Per questo il trasporto, per qualunque animale, equivale a una vera e propria tortura. I viaggi più lunghi di 4 ore uccidono durante il trasporto milioni di polli, eppure non esiste nessuna norma che ne regoli la durata. I vitelli rischiano di non sopravvivere, eppure il regolamento ne permette il trasporto anche per viaggi a lunga percorrenza.
Temperature inadeguate causano enormi sofferenze a polli e maiali, eppure mancano ancora regole precise circa le condizioni climatiche da mantenere per questi o altri animali.
“Insieme a più di 68.000 cittadini europei che hanno già firmato la petizione, stiamo chiedendo alla Commissione di mettere un freno a questo calvario per gli animali e di prendere una posizione netta in loro favore. Dire BASTA al trasporto animali vivi risparmierà sofferenze inutili!”.
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