23 Ottobre 2020

Tragedia in carcere, Salvatore si impicca a 22 anni

Tragedia nel carcere di Benevento, Salvatore si impicca a 22 anni. “Abbiamo bisogno di più figure sociali nelle carceri” dice il Garante

È la nona tragedia di questo genere a toccare la Campania. Togliersi la vita in cella, purtroppo, sta diventando un fenomeno sempre più introdotto, specie tra i più giovani.

Quella accaduta ieri è una tragedia che vede come protagonista un giovane 22enne, Salvatore L., originario di Melito di Napoli.

A riportarne la notizia è Vita.it, ecco quanto riportato:

“Non conosciamo il corto circuito che porta a queste tragedie. La maggioranza di loro sono giovani ed in carcere per piccoli reati. Il carcere è stato rimosso, è diventato una discarica sociale, che ospita detenzione sociale.

Salvatore, napoletano, proveniva da Brindisi e da sabato era nel carcere di Benevento, nella giornata di ieri, alle 15:00, aveva sentito al telefono la sua compagna. – Commentano Samuele Ciambriello, garante campano delle persone private della libertà e Pietro Ioia, garante napoletano. – Era arrivato a Benevento per una udienza ed era in cella con un’altra persona. Domani ci sarà l’autopsia.

Vite,come si vede,per lo più giovani, finite, per disperazione, senso di impotenza o chissà cos’altro, nei pochi metri quadrati di una cella,insieme ad un altro recluso. Chiediamo che si faccia chiarezza su questa morte.”

Aggiungono: “Abbiamo bisogno di più figure sociali nelle carceri, di più trattamento, di più lavoro. Il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria,può custodire ed accudire, ma non c’è rieducazione e reinserimento sociale senza azioni positive del territorio e degli Enti locali. E il volto costituzionale della pena necessità di magistrati di sorveglianza più efficaci e coraggiosi.”

Non si può morire in carcere a 22 anni, senza nemmeno sapere il perchè”, dice la zia del ragazzo.

Salvatore è stato trovato impiccato nella sua cella, mentre era detenuto presso la casa circondariale di Benevento.

Intanto sono in corso le prime ricostruzioni, ma la famiglia non crede che si possa trattare di suicidio e chiede giustizia.

Adesso il corpo è stato portato alla sala mortuaria dell’Ospedale Sangiuliano di Giugliano.

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