1 Agosto 2025

Torre Annunziata, cozze allevate tra i rifiuti: località sotto sequestro

I crostacei erano raccolti in zone non autorizzate e preparati per la vendita al dettaglio

Immagine gratuita Pixabay

cozze

TORRE ANNUNZIATA COZZE RIFIUTI – La Guardia Costiera di Torre Annunziata ha messo a segno un importante colpo contro il commercio illegale di prodotti ittici. Sequestrato in una recente operazione un ingente quantitativo di cozze vendute senza alcuna garanzia di sicurezza e tracciabilità. L’intervento è finalizzato a tutelare la salute dei consumatori e a contrastare la frode alimentare in un’area da sempre al centro dell’attenzione per queste attività.

Cozze allevate tra i rifiuti a Torre Annunziata: i dettagli

L’operazione ha portato al sequestro di circa 1.500 chili di cozze, trovate in condizioni igienico-sanitarie precarie e prive di qualsiasi documentazione che ne attestasse la provenienza. I molluschi, considerati un prodotto ad alto rischio se non controllato, erano raccolti in zone non autorizzate e preparati per la vendita al dettaglio.

I controlli della Guardia Costiera hanno stabilito che le cozze non erano idonee al consumo umano. L’assenza di tracciabilità e la provenienza da acque contaminate rappresentano un grave pericolo, potendo causare intossicazioni alimentari anche severe. Il consumo di molluschi non depurati e non certificati può esporre a patologie gravi.

L’intero carico sequestrato è stato distrutto. Le autorità hanno avviato le indagini per risalire alla filiera di produzione e vendita illegale, con l’obiettivo di individuare e sanzionare i responsabili. L’operazione sottolinea ancora una volta l’importanza di acquistare pesce e frutti di mare solo da canali certificati e affidabili.

Le forze dell’ordine e gli enti di controllo, come l’ASL, continuano a monitorare il territorio per prevenire la vendita di prodotti a rischio. Si invitano i cittadini a essere sempre vigili e a segnalare alle autorità qualsiasi attività sospetta. La collaborazione della comunità è fondamentale per garantire la sicurezza alimentare e proteggere la salute pubblica.

Fonte: Napoli Today

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