1 Dicembre 2020

Tifoso napoletano condannato per la morte di Belardinelli

Fonte foto: NapoliToday

tifoso

Quattro anni per omicidio stradale prevede la condanna a Fabio Manduca, tifoso napoletano che 2 anni fa investì Daniele Belardinelli durante lo scontro antecedente al match Inter- Napoli

TIFOSO CONDANNATO – Era il 26 dicembre del 2018, giorno di Santo Stefano, ore 19.20, quando prima del match Inter – Napoli si verificò un vero e proprio scontro.

Centoventi tifosi interisti e varesini si schierano come plotoni pronti all’attacco. A due chilometri da dove si sarebbe giocata di lì a poco la partita. Indossano giubbotti scuri, cappucci e sciarpe. 

In via Novara, il fumo rosso dei fumogeni si mischia alla nebbia e proprio lì vengono bloccati i napoletani. Una settantina di ultrà scendono dai pullmini per respingere l’assalto, ed è proprio in quel momento che un 39 enne, capo di un gruppo varesino gemellato con la curva interista viene investito da un Suv.

E’ Daniele Belardinelli la vittima e saranno poi gli ultrà napoletani, non quelli interisti, ad accorgersi di quell’uomo a terra con il corpo quasi diviso in due parti. I partenopei avvisano gli interisti che portano Belardinelli al vicino pronto soccorso dell’ospedale San Carlo. Il lungo intervento chirurgico d’emergenza è inutile, poichè egli morirà, in quella notte di sussulti, per lesioni plurime alle gambe e al bacino.

Dopo due anni, la condanna del giudice per le udienze preliminari di Milano è, di quattro anni di carcere per Manduca, ultrà napoletano imputato per aver travolto il varesino.

Come riporta il Corriere della sera, in un’intercettazione, il tifoso Manduca ammise l’incidente dicendo in napoletano: “Chill s’è vuttat iss annanz a machin. Ma si pur’ l’agg’ vuttat’ non ce ne simm’ accort» (“lui si è buttato sotto la macchina, ma se anche l’ho buttato non ce ne siamo accorti”).

Parole utili nella fase preliminare di indagine che sono valse per configurare l’accusa di omicidio volontario, che il gup ha riconfigurato riducendo sensibilmente la pena. Le motivazioni arriveranno tra 15 giorni.

“La sentenza ha quanto meno dimostrato che non c’era volontarietà nell’azione del Manduca. Effettivamente c’è qualcosa derivante dalla circolazione stradale, poi vedremo se sviluppare l’appello per l’assoluzione definitiva. Le aspettative sono state raggiunte”, ha dichiarato soddisfatto l’avvocato Eugenio Briatico, difensore di Manduca.

Meno soddisfatta la parte lesa, rappresentata dalla mamma di Bardinelli, la moglie e la figlia unitamente al loro avvocato Belardo che ha affermato:  “È una sentenza che ci sorprende, il giudice ha trasformato l’accusa da omicidio volontario in stradale come se fosse un incidente del sabato sera” e poi ancora “Aspettiamo di leggere le motivazioni per capire su quali basi ha deciso il gup”.

Per la famiglia il gup Carlo Ottone De Marchi ha disposto che sia liquidata con 80mila euro in via provvisionale.

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