18 Settembre 2019

Tifoso inglese aggredito dopo Napoli-Liverpool

FOTO: calcionapoli24.it

tifoso

Aggredito da un gruppo di dieci napoletani un tifoso inglese finisce in ospedale durante la gara Napoli-Liverpool

Durante la gara Napoli-Liverpool, disputata ieri sera allo Stadio San Paolo un tifoso inglese è stato aggredito da un gruppo di dieci tifosi napoletani.

Secondo quanto riportato dal giornale inglese, Telegraph, alcuni tifosi inglesi sarebbero stati aggrediti fuori ad un bar all’esterno dello stadio.

L’aggressione da parte di un gruppo di dieci tifosi napoletani, armati di cinture e a volto coperto, sarebbe stata premeditata.

Durante la colluttazione, ad avere la peggio sarebbe stato Steven che, per l’eccessiva perdita di sangue, rimane a terra svenuto sugli spalti durante l’intervallo della partita.

Il ragazzo viene trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, dove gli prestano le cure dovute.

All’ospedale Steven ha ricevuto la visita del dirigente britannico del Liverpool Peter Moore che, attraverso i social, si è lamentato dei ritardi nei soccorsi: “Sono con Steven, non lo lasceremo finché le cose non miglioreranno. Stiamo cercando di farlo vedere da un medico, ma qui c’è una totale mancanza di assistenza da parte di polizia e personale medico”.

 Pochi minuti dopo arriva l’aggiornamento di Moore: “Il personale dell’ospedale e la polizia hanno aiutato Steven e sono stati molto collaborativi. Sarà visitato e monitorato per tutta la notte e mi chiede di ringraziare tutti per la preoccupazione e l’affetto dimostrato”.

Sulla vicenda c’è stata poi una nota della direzione sanitaria del Cardarelli, riportata da Radio Punto Nuovo: “Subito dopo la colluttazione avvenuta al di fuori dello Stadio San Paolo, il ragazzo tifoso del Liverpool è arrivato al Pronto Soccorso dell’ospedale Cardarelli ed è stato valutato come codice verde. Dopo i dovuti accertamenti ed esami, il paziente è stato dimesso intorno alle 2:30/3:00 di stanotte. Le verifiche hanno evidenziato che le ferite riportate non erano in alcun modo considerate gravi”.
 

 

 

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