Terza Guerra Mondiale, cosa rischierebbe Napoli in caso di un conflitto globale?
Google rivela che è boom, in rete, di ricerche degli utenti con la chiave inquietante di “Terza Guerra Mondiale”. E mentre le tensioni internazionali continuano a crescere, a Napoli qualcuno si è chiesto: “Cosa rischiamo davvero?”. La risposta non è per niente rassicurante, perché la Campania e il suo capoluogo sarebbero obiettivi sensibili
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Tra rischi e tensioni
Negli ultimi giorni, complici le tensioni internazionali tra Russia e USA in Siria e quelle tra USA e Nord Corea, il timore di un conflitto globale si è fatto elevato.
Secondo Google, è boom, in rete, delle ricerche degli utenti con la chiave “Terza Guerra Mondiale“. E, intanto, sono ricominciate le voci di profezie di Nostradamus su un’imminente catastrofe destinata a distruggere mezzo pianeta.
Per quanto le quartine del medico francese vissuto nel Cinquecento siano molto generiche, i rischi di un’escalation di tensione nel pianeta sono reali.
Ieri gli Stati Uniti hanno bombardato l’Afghanistan con la più potente bomba convenzionale della storia. Oggi la Corea del Nord ha risposto allo schieramento di navi militari americane nel Pacifico”.
“Se gli Stati Uniti vogliono, siamo pronti alla guerra atomica“, ha detto Kim Jong Un, il dittatore Nordcoreano. Dal canto suo, Donald Trump aveva twittato: “Se la Cina ci aiuterà in Corea del Nord, bene. Altrimenti faremo da soli“.
Questo continuo mostrare i muscoli preoccupa un po’ tutti, e proprio a Napoli, città tradizionalmente superstiziosa, qualcuno si è chiesto: “Ma cosa rischiamo davvero?”
I potenziali obiettivi
Effettivamente, con l’Italia che è uno degli alleati più fedeli degli Stati Uniti, i rischi per il nostro paese sarebbero tanti. Molti quelli che rischierebbero proprio Napoli e la Campania.
Secondo Internapoli.it, infatti, diversi sono gli obiettivi che i nemici degli USA potrebbero colpire nella nostra regione.
A Napoli, ad esempio, è presente il comando del Security Force dei Marines ed una base di sommergibili Usa. A questi si aggiunge il comando delle Forze Aeree Usa per il Mediterraneo. Anche il porto di Napoli è normalmente impiegato dalle unità civili e militari Usa.
A questi obiettivi primari, si aggiungerebbe Capodichino, che ospita la base aerea Usaf. C’è poi Bagnoli, che ospita la Nato; l’aeroporto di Grazzanise e varie stazioni di comunicazioni radio USA.
Come si vede, quindi, tanti sono i rischi che corre la nostra Regione e la nostra città più bella.
Naturalmente, quella di Internapoli.it è solo una lista fatta per sdrammatizzare questo clima di conflittualità crescente. Eppure questi sarebbero i reali obiettivi in caso di una guerra mondiale.
Tra preoccupazioni reali e meno fondate, intanto, si avvicina la Pasqua. Sperando che dall’uovo di cioccolata esca una bella sorpresa di pace.
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