Terremoto nella notte ai Campi Flegrei di magnitudo 4.2
Avvertito anche a Napoli. Si tratta del sisma più forte registrato degli ultimi anni.
Ancora paura per i cittadini che abitano nelle zone limitrofe a quella dei Campi Flegrei, questi ultimi ancora una volta epicentro di una nuova forte scossa di terremoto. I sismografi hanno registrato un magnitudo pari a 4.2 sulla scala Richter a una profondità di 3 km. Stando a quello che dicono gli esperti, si tratta del sisma più forte registrato negli ultimi anni.
La scossa più forte si è avuta alle 3.35 e ha indotto parecchi residenti a lasciare le proprie case e a riversarsi in strada.
Terremoto nella notte ai Campi Flegrei, la Protezione Civile: “Non risultano danni”
Pare che la scossa non abbia provocato alcun danno.
Ad affermarlo è la Protezione Civile tramite un post pubblicato sulla propria pagina Facebook che scrive quanto segue: “Terremoto Campi Flegrei: dalle prime ore di ieri registrato sciame sismico in area flegrea. La nostra Sala Situazione Italia è in contatto con le strutture di protezione civile sul territorio. Dalle prime verifiche NON risultano danni segnalati“.
La scossa è stata avvertita anche in zona collinare di Napoli, per la precisione dal Vomero a Posillipo. La scossa registrata alle 3:35, quella di magnitudo 4.2, non è stata l’unica; si son registrate altre dieci scosse che, nel più dei casi, non sono state avvertite dai cittadini.
Terremoto nella notte ai Campi Flegrei, la decisione del sindaco di Pozzuoli
Il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, tramite una nota avverte che le scuole del comune di Pozzuoli resteranno chiuse. Tale decisione, riferisce il sindaco, è stata presa per permettere i dovuti controlli. Ecco quanto ha scritto sulla propria pagina Facebook:
“Siamo tutti svegli. Sono in costante contatto con la Protezione Civile e l’INGV. La scossa é stata forte, e ho già predisposto controlli agli edifici scolastici per verificare eventuali danni e per questo stiamo preparando un’ordinanza per la sospensione dell’attività didattica, ci servirà qualche ora per le verifiche. Chiamate i numeri della Protezione Civile e della Polizia Municipale per qualunque evenienza, e cerchiamo tutti insieme di mantenere la calma. É difficilissimo, lo so. Io faccio la mia parte, come tutti gli esperti che abbiamo a disposizione e che sono insieme a me in questo momento al lavoro“.
Il comunicato del Direttore dell’Osservatorio Vesuviano
Ecco quanto è possibile leggere dal sito dell’Osservatorio Vesuviano:
Dalle ore 05:06 del 26/09/2023 è in corso uno “sciame sismico ai Campi Flegrei” costituito da circa 64 eventi con magnitudo (Md) ≥ 0 e magnitudo massima 4.2 ± 0.3, registrati dalla Rete di Monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Gli epicentri sono localizzati nell’area Accademia-Solfatara (Pozzuoli) e nel Golfo di Pozzuoli.
Il terremoto di magnitudo maggiore è avvenuto nell’area compresa tra Bagnoli e Pozzuoli, ad una profondità di 2.7 km. Mauro Di Vito, Direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, dichiara: “La dinamica dei Campi Flegrei è costantemente monitorata dalle reti di monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano, in stretto contatto con il Dipartimento della Protezione Civile. I parametri geofisici e geochimici analizzati, sia in pozzo che nelle emissioni idrotermali, indicano il perdurare della dinamica in corso, con sollevamento del suolo, che presenta nell’area di massima deformazione al Rione Terra una velocità media di circa 15 mm/mese dagli inizi del 2023, in lieve incremento negli ultimi giorni, e assenza di variazioni geochimiche significative nell’ultima settimana. Anche l’analisi dei dati di deformazione planimetrica del suolo non mostrano variazioni significative rispetto alla caratteristica forma radiale dall’area centrale di Pozzuoli. Allo stato attuale non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni del sistema a breve termine, fermo restando che una eventuale futura variazione dei parametri monitorati (sismologici, geochimici e delle deformazioni del suolo) può comportare una diversa evoluzione degli scenari di pericolosità”.
– INGV Vulcani
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