17 Febbraio 2025

Terremoti Campi Flegrei: bisognerebbe pensare ad un’evacuazione

Terremoti Campi Flegrei: lo sciame sismico continua con oltre 100 scosse, paura tra i residenti. L'esperto spiega cause, rischi e possibili scenari futuri

immagine di repertorio

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Terremoti Campi Flegrei. Lo sciame sismico che sta colpendo i Campi Flegrei prosegue da ore, con oltre 100 scosse registrate. Due di queste hanno raggiunto la magnitudo 3.9, mentre molte altre si attestano intorno a magnitudo 3, un valore medio superiore a quello a cui ci si era abituati negli ultimi anni. L’evento sismico più forte rimane quello di magnitudo 4.4 dello scorso maggio, il più intenso degli ultimi 40 anni.

La paura tra i residenti è alta: circa 500 persone hanno trascorso la notte in auto nei pressi dell’Ippodromo di Agnano e dell’ex base Nato di Bagnoli per timore di nuove scosse.

L’analisi dell’esperto sui Terremoti ai Campi Flegrei

Il professor Giuseppe De Natale, vulcanologo e dirigente di ricerca dell’Ingv, ha spiegato a Fanpage.it cosa sta accadendo, precisando che le sue dichiarazioni sono a titolo personale e basate sulle sue competenze scientifiche.

“Non si tratta di un aumento improvviso di terremoti”

Alla domanda sull’incremento della sismicità, il professore ha chiarito: “Non è affatto un fenomeno improvviso. I terremoti sono in crescita costante dall’inizio di questa fase di bradisismo, nel 2006. Nei primi anni erano pochi e di bassa magnitudo, quindi difficilmente percepibili. Con l’aumento della pressione interna, testimoniato dall’innalzamento del suolo di 1,40 metri a Pozzuoli rispetto al 2006, la frequenza e la magnitudo degli eventi sono cresciute progressivamente. Si tratta di un processo noto e prevedibile, descritto già nel nostro studio pubblicato su Nature nel 2017.”

Perché la scossa di magnitudo 3.9 della notte è stata più avvertita rispetto alla precedente?

Il professore ha spiegato che, pur essendo entrambe di magnitudo 3.9, la differenza nella percezione è legata alla posizione dell’epicentro. “La scossa del pomeriggio si è verificata in mare, davanti a Baia-Bacoli, quindi più distante da Napoli. Quella notturna, invece, ha avuto epicentro nell’area Solfatara-Agnano, più vicina alla città, motivo per cui è stata avvertita con maggiore intensità.”

Il rischio sismico e la necessità di un piano di evacuazione

Da anni il professor De Natale sostiene la necessità di ridurre la densità abitativa nei Campi Flegrei, in particolare nella zona della Solfatara. “Nel 2018 ho avvisato il mio Istituto, anche con una PEC del 16 ottobre, segnalando che se il sollevamento del suolo fosse continuato, la sismicità sarebbe aumentata, portandoci alla situazione attuale (e potenzialmente oltre). Qui possiamo avere terremoti fino a magnitudo 5, ovvero circa 40 volte più energetici di quello della scorsa notte. Chiesi di informare le autorità di Protezione Civile affinché si preparasse il territorio, verificando e consolidando gli edifici a rischio. Il 17 ottobre 2023, pochi giorni prima delle scosse più forti, ho scritto direttamente al Prefetto di Napoli per ribadire l’urgenza delle misure preventive.”

È stato fatto abbastanza per la sicurezza della popolazione?

“Il territorio andava preparato per tempo e, da quello che vediamo, non è stato fatto in maniera adeguata. Ora non c’è più tempo. Lo sciame sismico attuale è il più intenso mai registrato ai Campi Flegrei in termini di energia sprigionata. È necessario valutare seriamente l’ipotesi di evacuazione almeno nelle aree più colpite, che fortunatamente sono limitate.”

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