Terra dei fuochi, arrivano i dati dei comuni in cui si muore di più
La questione della Terra dei fuochi ormai è sempre più al centro di discussioni. Ed ecco che dal Pascale arrivano i dati per i comuni in cui si muore di più
[ads1] Ormai la Terra dei fuochi è spesso nominata sia dai giornali che dalla stessa opinione pubblica. Questo però, potrebbe essere un avvenimento positivo, in quanto per la prima volta stiamo mettendo in risalto sempre di più un problema estremamente grave, anziché far finta di non vedere e lasciare le cose così come stanno. Invece bisogna intervenite per garantire la salute a tutti i cittadini non solo campani, ma italiani.
L’incidenza sempre più concentrata di tumori, continua ad essere ricondotta all’inquinamento del terreno da metalli al quanto tossici, che poi, ritroviamo nel cibo che quotidianamente mangiamo, nell’aria che respiriamo e nell’acqua che beviamo. Ed è per questa ragione che l’istituto per la lotta dei tumori “Il Pascale” , sta effettuando ricerche sul nostro territorio in modo da comprendere quali sono i luoghi maggiormente colpiti dall’inquinamento e di conseguenza da un forte aumento dei tumori.
Da qui, sono stati suddivisi i comuni in base al loro grado di pericolosità, in colori:
- Rosso per le aree più inquinate,
- rosa per i comuni a rischio moderato,
- bianco per le città che possono ritenersi estranee dal problema.
A dirigere il progetto è il professore Maurizio Montella e l’equipe epidemiologica dell’ospedale, coordinata dal direttore generale del Pascale. L’obiettivo è quello di creare una sorta di griglia analitica in modo da valutare gli eccessi di mortalità ontologica per i comuni della Terra dei fuochi.
L’indagine ha preso in esame i dati di mortalità comunali pubblicati dall’Istat suddivisi per causa di morte, età sesso e comune di residenza. Sulla base dei risultati ottenuti l’equipe è riuscita a valutare lo standard medio di incidenza di tumori in Campania ed in particolare in quello che è stato definito il triangolo della morte nel periodo compreso tra il 2000 e il 2008.
I risultati ottenuti dal Pascale sono stati alquanto significativi. Nel caso dei residenti di sesso maschile nei comuni di Afragola, Arzano, Caivano Giugliano in Campania, Quarto, Orta di Atella e Santa Maria Capua Vetere è emersa una presenza di tumori al polmone pari rispettivamente al 49%, 23%, 43%, 27%,1 8%, 47% e 24%. Situazione preoccupante anche per la presenza massiccia di casi di tumori al colon-retto che nei comuni di Afragola Casalnuovo Qualiano e Santa Maria a Vico sono stati attestati rispettivamente al 30%, 60%, 15% e 53%.
Non dissimile per le donne che hanno palesato eccessi significativi di patologie tumorali anche nei comuni di Torre del Greco e Santa Maria Capua Vetere.
Nonostante la presenza di indizi chiari ed inquietanti, gli esperti del Pascale hanno sottolineato che attualmente non è ancora possibile trarre considerazioni conclusive riguardo una possibile correlazione tra aumento dei tumori e agenti inquinanti.
Si necessita perciò di studi e indagini più specifiche in grado di stabilire con precisione le possibili connessioni esistenti tra le alterazioni bio-molecolari e l’esposizione a sostanze tossiche, senza trascurare, le abitudini e gli stili di vita.
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