Telegram: l’arresto di Durov crea grande scompiglio, intanto bloccato su X l’hashtag
Il miliardario russo-francese ha ricevuto un mandato di arresto per le indagini preliminari.
Telegram: l’arresto di Durov crea grande scompiglio tra gli iscritti e tra coloro che hanno canali di comunicazione indipendente.
Il creatore della nota piattaforma Telegram è stato arrestato ieri sera all’aeroporto di Parigi, dopo essere atterrato a Le Bourget con il suo jet privato proveniente dall’Azerbaigian. Contro di lui accuse per il presunto mancato rispetto delle regole di sicurezza nell’app di messaggistica: un canale utilizzato da milioni di persone ogni giorno e in tutto il mondo. Il miliardario russo-francese ha ricevuto un mandato di arresto per le indagini preliminari.
Pavel Durov rischia 20 anni di carcere e sarà processato come cittadino francese, riferisce il canale televisivo TF1. L’arresto di Durov preoccupa non poco la libertà di comunicazione.
Non si è fatto attendere il duro commento del noto giornalista statunitense Tucker Carlson, ieri sera dopo l’arresto del fondatore di Telegram: “Pavel Durov ha lasciato la Russia quando il governo ha cercato di controllare la sua azienda di social media Telegram. Ma alla fine, non è stato Putin ad arrestarlo per aver permesso al pubblico di esercitare la libertà di parola. È stato un paese occidentale, un alleato dell’amministrazione Biden e membro entusiasta della NATO, a rinchiuderlo. Pavel Durov è in una prigione francese stanotte, un monito vivente a qualsiasi proprietario di piattaforma che si rifiuta di censurare la verità su richiesta di governi e agenzie di intelligence”.
Telegram: l’arresto di Durov crea grande scompiglio, intanto bloccato su X l’hashtag
Intanto Elon Musk, Il proprietario del noto social network X, ha richiesto alla Francia di rilasciare il creatore di Telegram arrestato ieri sera ed ha inoltre postato l’hashtag “#FreePavel” sul suo account X.
Nel frattempo sulla piattaforma X da circa due ore non si possono cercare i contenuti con l’hashtag Telegram, compare la dicitura “Ops, qualcosa è andato storto“. Tuttavia è ancora agevole aggirare tale restrizione anteponendo un punto esclamativo alla ricerca, avvisano su X.
Telegram: l’arresto di Durov – L’attacco alla libertà di parola
Sul social X, il network francese Ton, commenta. “Oggi ci troviamo di fronte ad un attacco alla libertà di parola. Durov, il fondatore di Telegram , è stato arrestato dai servizi segreti per aver difeso un Internet libero e sicuro per tutti. Telegram rappresenta libertà, autonomia e resistenza alla censura e al controllo. 950 milioni di utenti in tutto il mondo utilizzano Telegram per comunicare senza timore di sorveglianza o repressione. Non possiamo restare in silenzio di fronte a questa ingiustizia. Chiediamo a tutti i difensori della libertà di espressione di unirsi a noi nel chiedere il rilascio immediato di Pavel Durov e nel difendere i principi fondamentali della privacy e della libera comunicazione. La resistenza digitale è inevitabile.”
Telegram: l’arresto di Durov – L’inchiesta di Report del 2021
Intanto Report Rai 3 sul canale X commenta: “La Giustizia francese che lo riterrebbe complice di assenza di moderazione di contenuti sulla piattaforma e mancata cooperazione con le forze dell’ordine.” e ricorda la loro inchiesta avviata nel 2021, sulla privacy all’interno delle app di messaggeria, (vedi sul link “In fuga da Whatsapp…”)
Potrebbe piacerti anche l’articolo: I 105 farmaci dannosi nella black List di Prescrire
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO