Tassisti napoletani contro le Iene. Ecco cosa è successo
Cosa è successo e qual è stata la reazione dei tassisti napoletani contro LE IENE dopo il servizio. Le parole di Langella
TASSISTI NAPOLETANI LE IENE- Il programma LE IENE, recentemente, ha sollevato il caso dei presunti “trucchi del mestiere” che adotterebbero i tassisti napoletani per non far risultare l’incasso delle corse.
Sulla questione è stato invitato a parlare Ciro Langella, presidente della cooperativa napoletana Consortaxi e presidente nazionale di Uti, Unione tassisti d’Italia. Langella è stato inoltre Consigliere Comunale di Napoli tra il 2016 e il 2021. Si è espresso a riguardo in questi termini: “Innanzitutto qui la stragrande maggioranza dei tassisti, il 90% è socio di una cooperativa. Non hanno partita Iva come a Roma o a Milano, il tassista lavora per una cooperativa e riceve uno stipendio.
Poi, ci sono le particolarità di Napoli. Noi tassisti napoletani siamo un po’ i figli sfortunati dell’Italia. A Roma e a Milano c’è un parco macchine tre volte superiore a quello di Napoli. Lì c’è più lavoro, qui facciamo ore di attesa per 2 o 3 corse al giorno mentre magari in qualche altra città è il cliente che attende il taxi”.
Continua: “Lo scarso uso del taxi a Napoli, è dovuto in primo luogo al traffico. A Napoli non c’è una grande area ZTL nel centro, la gente non è incentivata a prendere il mezzo pubblico tra cui il taxi. Ci sono poi altre differenze: Roma e Milano hanno due aeroporti internazionali molto lontani dal centro, noi abbiamo un aeroporto internazionale dentro la città e la corsa dall’aeroporto al centro di Napoli è di pochi euro, cifre lontanissime da una corsa da Fiumicino al centro di Roma, o da Malpensa e Linate a Milano. Per non parlare poi dei cantieri, delle manifestazioni o altro.”
Conclude così l’ex Consigliere Comunale: “Anche la festa per lo scudetto del Napoli con tutto il centro cittadino chiuso al traffico, è stata un danno economico per noi, anche se in quel caso siamo stati contenti”. Sul mancato utilizzo del Pos da parte di alcuni tassisti, Langella dice: “Noi a Napoli abbiamo l’obbligo del Pos, c’è una disposizione del Comune oltre alla legge nazionale. Nel nostro consorzio abbiamo tutti il Pos. In alcuni casi può essersi verificata qualche criticità, in alcuni punti della città magari particolarmente difficili da raggiungere la ricezione è scarsa, ma si trova sempre una soluzione. Non abbiamo mai ricevuto alcuna lamentela particolare su questo”.
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