5 Dicembre 2020

Tassa patrimoniale sui conti correnti. È quasi deciso

tassa patrimoniale sui conti correnti

Tassa patrimoniale sui conti correnti? È quasi deciso. Il governo ha troppi debiti e questa sembra la soluzione migliore

Tassa patrimoniale sui conti correnti. Cos’è? Non è altro che una tassa sul patrimonio di ogni singolo individuo il quale è composto dall’ammontare presente sul contro corrente e i beni immobiliari.

Il prelievo sui conti correnti e la tassazione sull’intero patrimonio sembra essere al momento una delle soluzioni più semplici da adottare. Il governo, con una frequenza sempre più allarmante, sta abituando i cittadini all’idea della Patrimoniale.

Al momento la notizia non è certa, ma il governo tra note ai bordi dei decreti e dichiarazioni fatte e poi smentite, sembra che voglia adottare questa soluzione tra non troppo tempo. Che le attenzioni del Governo, però, siano da sempre rivolte ai risparmi dei cittadini è un dato di fatto. Nello scorso mese di maggio, il Presidente del Consiglio Conte aveva rilasciato una dichiarazione riferendosi al «tanto risparmio privato che è uno dei punti di forza necessari a superare la crisi epidemiologica».

Sette mesi fa l’ABI certificava 1.600 miliardi di Euro depositati sui conti correnti italiani nel mese di marzo, con un incremento di 75 miliardi in un anno. A dicembre, se ne contano 1.682 miliardi di Euro depositati su conti correnti, per un incremento di 125 miliardi rispetto al 2019.

La prima proposta sulla patrimoniale

Come spiega Trend-Online, l’idea che ha scatenato feroci obiezioni da parte dell’intero Governo, era di tassare con aliquote progressive i patrimoni a partire dai 500 milioni di euro in su.

Il meccanismo si sarebbe diviso a più fasce:

  • In prima fascia (tra i 500.000 euro al milione) un prelievo dello 0,2%
  • Seconda fascia (Da 1 milione ai 5 milioni) un prelievo dello 0.5%
  • Terza fascia (dai 5 milioni ai 50) un prelievo dell’1%
  • Quarta (tutti i patrimoni superiori ai 50 milioni) un prelievo fisso del 2&

I patrimoni tassati sarebbero stati sia quelli depositati su conti correnti che i beni immobili. L’emendamento, però, è stato in brevissimo tempo bloccato sul nascere nella mattinata di ieri dall’opposizione, per mancanze di coperture. Lo stesso Ministro degli Esteri ha preso le distanze.

Perché per il momento è stato negato?

La patrimoniale, secondo i suoi autori, avrebbe portato alle casse dello Stato 18 miliardi all’anno, apparentemente di più rispetto al vantaggio della tassazione IMU. In realtà, come fa notare l’Istituto Bruno Leoni, il guadagno non si sarebbe discostato molto da quello che attualmente lo Stato incassa con l’IMU sulle seconde case.

Al momento, dunque, la proposta non è stata accettata. Si aspettano delucidazioni del governo a riguardo.

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