6 Marzo 2020

Strega di Port’Alba: storia di un amore maledetto

Una ragazza dai capelli rossi, una maledizione e un amore tormentato destinato a finire in tragedia: scopriamo insieme la storia della strega di Port’Alba

Nelle notti di luna nuova, a Port’Alba, si ode un lungo e straziante pianto. C’è chi dice che si palesi spesso anche la figura di una donna e che vaghi per il vicolo. Si tratterebbe del fantasma di Maria ‘a Rossa, meglio conosciuta come la strega di Port’Alba. 

La sua storia risale al XVII secolo quando Port’Alba era chiamata ancora Largo delle Sciuscelle. Maria aveva 20 anni, lunghi capelli rossi e il cuore che ardeva d’amore per il suo Michele.

Dopo soli sei mesi di fidanzamento Maria e Michele convolarono a nozze.

Leggenda vuole che qualcosa di strano, però, turbasse i due novelli sposi già di ritorno dai festeggiamenti di rito.

Lungo la strada di Port’Alba, Michele a un tratto si arrestò come se qualcosa lo ostacolasse. Vicino a lui c’era la fontana dove solevano fermarsi passanti e abitanti della zona. Mentre Maria la oltrepassò senza problemi, il suo sposo per quanto ci provasse non riusciva in alcun modo a proseguire. A nulla valsero i tentativi della consorte e dei vicini di casa: Michele era come pietrificato.

Maria tornò a casa disperata e sola, e così vi restò. Il consorte, infatti, non riuscì mai a raggiungere la loro casa. La fontana fu definita maledetta e la vicenda interpretata come brutto presagio. Non si videro mai più.

Pare, quindi, che Maria, struggendosi dal dolore, si avvicinò allo studio della magia. Scoprire cosa o chi avesse trasformato il suo sogno d’amore in un incubo divenne per lei un’ossessione.

Fu così che nacque la strega di Port’Alba.

Sulla giovane iniziarono, infatti, a circolare voci di ogni tipo. Alcuni dissero, addirittura, che fu proprio lei a maledire lo sposo, incantando la fontana del Largo delle Sciuscelle.

Additata come strega in pieno periodo d’Inquisizione, venne condannata a morte e rinchiusa in una gabbia, lasciata morire di fame sotto gli occhi di tutti. La gabbia fu appesa a un gancio che è tutt’oggi visibile sotto la porta.

La leggenda narra che il corpo della donna, privo di vita, non si decompose, ma divenne pietra e la sua anima non lasciò mai quel luogo.

Il fantasma della strega di Port’Alba continuerebbe, infatti, a disperarsi per quel sogno di felicità svanito nel nulla. Il suo spirito chiede riscatto per il destino crudele che si è abbattuto su di lei e, nelle notti senza luna, grida ancora.

La pagherete tutti! Voi, i vostri figli e nipoti. La pagherete tutti.” 

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