SSCN, la tifoseria partenopea divisa tra nostalgia e speranza
SSCN, dopo l’addio di Maurizio Sarri, la tifoseria partenopea si divide tra entusiasmo per il neo allenatore Ancelotti e nostalgia per il toscano. Tra amore per il passato ed uno sguardo rivolto al futuro
SSCN – La tifoseria partenopea – si sa – quando ama, non dimentica.
Ti avvolge in un abbraccio senza fine, ti fa suo per sempre.
Ti erge ad idolo incontrastato, senza tradirti più.
E’ toccato al D10s del pallone, Diego Armando Maradona, che i napoletani adorano come calcasse ancora il campo del San Paolo.
E’ accaduto al Capitano Marek Hamsik, che ha conquistato con il suo garbo ed il suo amore per Napoli tutta la città.
Ed ora, per la prima volta, tocca ad un allenatore.
Maurizio Sarri, in tre anni alla guida del Napoli, è stato capace di abbattere pregiudizi e malcontento.
Quando approdò all’ombra del Vesuvio, il tecnico tosco-napoletano non fu accolto con entusiasmo.
L’allenatore, infatti, veniva da una lunga gavetta in serie minori e non aveva vinto alcun titolo.
Il gioco del suo Empoli aveva entusiasmato, certamente, ma era decisamente troppo poco per una tifoseria che aveva fame di vittorie e che era rimasta delusa dall’esperienza del blasonato Benitez.
Le prime uscite del Napoli sotto la sua guida furono deludenti e alla terza di Campionato c’era già chi ne chiedeva a gran voce l’esonero.
Ma il Presidente della SSCN sapeva che metabolizzare il gioco pensato da Maurizio richiedeva tempo e non mise in discussione l’allenatore, che aveva voluto contro il parere di tutti e dopo aver incassato rifiuti di ben più illustri tecnici.
Ed ha avuto ragione: il tecnico nativo di Bagnoli cominciò ben presto a stupire il pubblico e gli addetti ai lavori con un gioco brillante, votato all’attacco, fatto di passaggi ad uno, massimo due tocchi.
Velocità, fraseggi millimetrici anche dentro l’area di rigore, il Napoli mostrava una fluidità di gioco che da anni non si vedeva nel catenacciaro campionato italiano.
Sacchi il suo mentore, l’Olanda del ’74 il suo ideale di squadra.
Sarri, in tre anni, è stato in grado di disegnare un calcio spettacolare, con picchi elevatissimi di tecnica sopraffina.
E – ciò che ha incatenato la tifoseria al tecnico – ha amato Napoli in ogni sua sfaccettatura.
Numerose sono state le parole spese da Maurizio Sarri a difesa della città partenopea in questi tre appassionati anni di militanza nel Napoli.
Non ultima, l’esternazione istintiva – criticata dai media nazionali – con cui ha risposto ad insulti e sputi provenienti da tifosi bianconeri indirizzati al pullman della squadra napoletana.
Sarri ha più volte denunciato a mezzo stampa gli episodi di razzismo antinapoletano verificatisi in quasi tutti gli stadi italiani.
Si è dichiarato napoletano d’indole e non solo di nascita ed è stato in grado di operare una fusione naturale ed appassionata con la città che gli ha dato i natali ed un sangue istintivo e caldo.
E’ per tutte queste ragioni che oggi la tifoseria si divide tra il senso di perdita dovuto all’addio di un tecnico che ha amato appassionatamente e l’entusiasmo per l’arrivo di un tecnico estremamente vincente come Ancelotti.
Solo tre anni fa, l’annuncio presidenziale dell’approdo di Ancelotti all’ombra del Vesuvio sarebbe stato accolto con frenetica euforia dal pubblico.
Oggi, invece, il web ed i social network sono subissati da innumerevoli messaggi malinconici e tristi per l’addio di un condottiero, che ha saputo fondersi con una città capace – come nessuna – di sentimenti forti e totalizzanti.
La redazione di Napoli.zon saluta con stima e profondo affetto Maurizio Sarri, ringraziandolo per le infinite ed indimenticabili emozioni che ha regalato ad una città intera.
E dà un caloroso benvenuto a mister Ancelotti, che si troverà dinanzi all’arduo compito di tornare a scaldare i cuori di una tifoseria che chiede emozioni e vittorie.
Vi diamo appuntamento a Dimaro2018, dove seguiremo tutto il ritiro degli azzurri e vedremo, insieme a voi, le basi che saranno gettate per iniziare questa nuova, fantastica avventura.
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