SSCN, il Napoli di Spalletti eguaglia quello di Sarri: 8 vittorie nelle prime 8 uscite in Campionato. Il momento straordinario degli azzurri

SSCN – Era stato accolto un po’ in sordina, Luciano Spalletti, la scorsa estate all’ombra del Vesuvio.

Si stava accasando presso una Società che viveva un momento complicato.

L’entusiasmo della piazza partenopea era stato stroncato dalla mancata qualificazione in Champions League, dovuta a quel maledetto pareggio rimediato all’ultima giornata in casa contro l’Hellas Verona di Juric.

La Società paventava un ridimensionamento ed aveva dichiarato cedibili tutti i giocatori, ovviamente in presenza di offerte congrue al loro valore effettivo.

I tifosi temevano uno smantellamento progressivo e molti si erano riproposti di non seguire più il Napoli, dopo la deludente prestazione fornita proprio nel match decisivo.

Paura di brogli, di decisioni prese a tavolino, di ammutinamenti sotto altra forma; giocatori sviliti nella psiche, amareggiati, duramente contestati e, forse, giunti al capolinea della loro esperienza partenopea.

Questo il clima in cui è stato annunciato l’arrivo di Spalletti, che non ha riscaldato immediatamente i feriti e delusi cuori azzurri.

Ma Luciano è un uomo a cui piacciono le sfide, uno che non teme le difficoltà: e così, ha provato fin dall’inizio a ricucire lo strappo con la tifoseria, consapevole dell’importanza del supporto del tifo per la sua nuova squadra.

Dalla stampa sulle pettorine della frase estrapolata dal più noto coro dei tifosi “Sarò con te e tu non devi mollare”, al lavoro certosino sulla mentalità dei calciatori, sulla loro autostima, quella “Consapevolezza che siamo forti, che sono forti”, che temeva i calciatori non avessero, o avessero perso.

Dal lavoro maniacale sulla fase difensiva in quel di Dimaro alle parole d’amore e stima indirizzate a Koulibaly ed Insigne, entrambi dati come possibili partenti.

Applicazione dentro e fuori dal rettangolo verde, i cui risultati si sono visti fin dalle primissime uscite ufficiali del Napoli in campionato.

La squadra ha ritrovato compattezza, ma soprattutto pare aver fatto quello step di crescita che i tifosi e gli addetti a settore le chiedevano da anni: riuscire a reagire alle difficoltà di una gara, senza spazientirsi, senza cedere ai tentativi dell’avversario di innervosirla.

Ebbene, il Napoli si sta dimostrando più maturo, negli elementi singoli come nella squadra.

Ieri, il match con il Torino, che pareva una di quelle partite stregate, in cui – tra gol annullato per fuorigioco millimetrico, palo, rigore sbagliato – sembrava impossibile andare a rete, il Napoli ha pazientato.

Ha lottato dal 1′ al 96′, subendo quando era inevitabile ed alzando la testa ed affondare il colpo, quando era il caso di farlo.

Cinico, così è stato il gol di Victor Osimhen, che ha permesso al Napoli di conquistare la sua ottava vittoria nelle prime otto uscite stagionali in Serie A.

Cinico, cattivo, di voglia e furbizia. Di capacità di “non mollare”, proprio come chiede l’allenatore dal ritiro di Dimaro.

Diverso il cammino in Europa League: un pareggio ed una sconfitta hanno consentito al Napoli di acquisire il magrissimo bottino di 1 solo punto in due uscite.

E giovedì ci attende il Legia Varsavia, che la SSCN affronterà con una chiara emergenza in difesa, soprattutto nel ruolo tanto discusso del terzino sinistro.

Spalletti proverà a dare equilibrio alla squadra, nonostante le pesanti assenze nella compagine azzurra.

Quel che è certo, è che un avvio migliore, in Serie A, probabilmente nessuno se lo aspettava, nella calda estate partenopea.

8 vittorie su 8 sono già storia della SSCN: Spalletti ha raggiunto il record di Sarri.

In Campionato, la squadra è attesa da una sfida difficile, quella contro la Roma, all’Olimpico.

E ci arriverà con la consapevolezza di avere i mezzi per proseguire nella sua striscia positiva e nella certezza dei propri mezzi.