SSC Napoli, Lobotka sul metodo Conte: “Il prossimo tempo libero sarà a maggio 2026”
Il centrocampista Lobotka si esprime ironicamente sul metodo Conte: "Per lui si potrebbe fare anche una vacanza insieme"
Credit immagine: SSC Napoli
Stanislav Lobotka, il centrocampista azzurro, ha approfittato della pausa per gli impegni con la Nazionale Slovacca per prepararsi alle sfide cruciali contro Irlanda del Nord e Germania, ma anche per fare il punto sulla sua condizione e sulle dinamiche interne al Napoli di Antonio Conte. Le sue dichiarazioni, rilasciate ai microfoni del podcast Iná Liga, hanno offerto uno sguardo lucido e ironico sulla realtà azzurra.
Il centrocampista ha rassicurato i tifosi sulla sua situazione fisica dopo il recente infortunio, sottolineando però come il rientro dopo uno stop forzato di un mese non sia privo di conseguenze: «Va meglio, però quando non giochi per un mese la condizione si fa sentire. Ho sentito le gambe in partita. Ma sono contento che il muscolo abbia retto, non ho avuto alcun dolore nella zona inguinale».
Lobotka si è poi soffermato sulle pressioni che la squadra sta ricevendo a Napoli: «La pressione è sempre la stessa. Il problema a Napoli è che quando vinci un titolo o una coppa, il secondo anno ci si aspetta che tu ci riesca di nuovo. È come se vincere il titolo italiano fosse un obbligo, visto che lo hai fatto anche l’anno prima e hai rafforzato la squadra. I tifosi sono esigenti, ma non è facile, soprattutto se giochi anche la Champions League».
Su Conte e la concessione di tempo libero, Lobotka, ironicamente, ha detto: «Il prossimo tempo libero con Conte sarà a maggio 2026, quando giocheremo l’ultima partita. Per lui si potrebbe fare anche una vacanza insieme. Lui è così, vuole disciplina e che tutti abbiano la stessa mentalità. Ma su una rosa di 25 giocatori, non è facile che tutti abbiano la stessa mentalità. Per un allenatore è fondamentale che ogni giocatore voglia vincere».
Lobotka e il retroscena su Kevin De Bruyne
Lobotka ha poi rivelato un retroscena che lo ha visto protagonista di un confronto con Kevin De Bruyne. La stella belga, che ha scelto la Serie A rifiutando opzioni economicamente più tranquille, si è ritrovato a confrontarsi con l’intensità del lavoro imposto da Conte.
«Ha detto che non provava una cosa del genere da dieci anni. Gli ho detto che stava andando alla grande. Non aveva altra scelta che accettare lo stile e il duro lavoro di Conte. Ma Kevin non è il tipo di persona che si lamenta di dover correre, perché ce la mette tutta. Ammiro la sua carriera e come si è lasciato coinvolgere anche alla fine. Se avesse potuto scegliere di nuovo tra America e Arabia Saudita, avrebbe fatto una scelta diversa».
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