Sparatoria vicino Roma, uomo uccide l’assassino del figlio
Sparatoria vicino Roma, uomo uccide l'assassino del figlio. Ha aspettato che l'assassino del figlio uscisse dal carcere e gli ha sparato.
foto di repertorio

Sparatoria vicino Roma, uomo uccide l’assassino del figlio – Ha aspettato che l’assassino del figlio uscisse dal carcere e gli ha sparato, uccidendolo. La vittima è Franco Lollobrigida, 35 anni. Il padre della vittima lo ha aspettato davanti ai giardini pubblici di Rocca di Papa. Sapeva che Franco Lollobrigida, 35 anni, sarebbe passato da quelle parti e quindi lo ha fermato in via Roma, stringendo in tasca un revolver con il tamburo pieno di proiettili. Un breve scambio di battute, forse atteso da tempo, quindi Guglielmo Palozzi, 62 anni, operatore ecologico, ha estratto l’arma e ha fatto fuoco una volta sola, colpendo alle spalle la vittima che, avendo compreso cosa stesse per accadere, ha cercato di fuggire.
Sui social migliaia di messaggi approvano il gesto omicida.
Sparatoria vicino Roma, uomo uccide l’assassino del figlio: la vendetta
A distanza di cinque anni dopo la tragica fine del figlio di Palozzi, che fu ucciso a botte per un debito di 25 euro. A causa di quel delitto Lollobrigida era stato assolto in primo grado nel 2024 e quindi condannato nel maggio scorso a dieci anni per omicidio preterintenzionale. I suoi legali avevano presentato ricorso in Cassazione e dopo un periodo di detenzione ai domiciliari per reati di droga, fino al novembre scorso, era tornato in libertà. Palozzi, prima di essere bloccato da alcuni passanti e quindi dai Carabinieri, ha fatto in tempo a gettare la pistola nella vegetazione attorno a piazza della Repubblica, dove i militari dell’Arma l’hanno cercata fino a ieri sera. Il 62enne è finito invece in caserma dove per lui è scattato l’arresto per omicidio volontario.
«Non so cosa sia potuto succedere: un gesto inconsulto da parte di Guglielmo me lo sarei potuto aspettare dopo la sentenza di assoluzione. Ma non ora, a distanza di pochi mesi dalla condanna in appello. Certo è che il dolore per la perdita del figlio è stato veramente atroce», sottolinea Fabrizio Federici, avvocato della famiglia Palozzi che era rimasta per più di cinque mesi al capezzale di Giuliano, che all’epoca aveva 34 anni. Il giovane morì dopo una lunga agonia nel giugno 2020. Ieri mattina, poco prima delle 10, il padre ha affrontato il presunto assassino di Giuliano. Resta da chiarire cosa gli abbia detto, e ricostruire se in precedenza ci fossero stati precedenti contatti fra i due.
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