13 Novembre 2025

Sparatoria a Pozzuoli: due arresti legati al clan Longobardi-Beneduce

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Sparatoria a Pozzuoli

Sono stati arrestati un 26enne e un minorenne, ritenuti responsabili della sparatoria a Pozzuoli avvenuta il 27 agosto scorso in via Tiberio.

La vittima, Andrea Loffredo, 28 anni, è stata colpita da due proiettili al braccio sinistro mentre stava per salire in auto per andare al lavoro.

Secondo gli investigatori, l’azione avrebbe avuto lo scopo di riaffermare la presenza del clan Longobardi-Beneduce, organizzazione camorristica radicata nell’area flegrea.

Sparatoria a Pozzuoli: l’agguato all’alba e la fuga della vittima

L’attacco è avvenuto all’alba, quando due uomini in sella a una moto Yamaha si sono avvicinati alla vittima, esplodendo almeno tre colpi di pistola calibro 38.

Due proiettili hanno raggiunto Loffredo, che nonostante le ferite è riuscito a mettersi in salvo correndo lungo la strada e chiedendo aiuto ad alcuni dipendenti comunali. I sanitari lo hanno trasportato d’urgenza all’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli. La prognosi è di circa 15 giorni.

Le indagini coordinate dalla DDA di Napoli

I Carabinieri della Compagnia di Pozzuoli, sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno portato avanti le indagini.

Il gip del Tribunale di Napoli ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 26enne, identificato come Salvatore Pio Orsetti. Il Tribunale per i Minorenni ha disposto la misura restrittiva per il complice minorenne. Entrambi devono rispondere dei reati di tentato omicidio e porto illegale di arma da fuoco, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il clan Longobardi-Beneduce.

Un’azione premeditata per riaffermare il controllo del territorio

Sparatoria a Pozzuoli – Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Orsetti avrebbe atteso la vittima sotto casa prima di sparare “ad altezza d’uomo”. L’azione, definita premeditata, sarebbe stata un messaggio di forza per ribadire il dominio del clan nel quartiere Toiano, considerato una delle sue roccaforti storiche.

Le indagini proseguono sul movente della sparatoria a Pozzuoli

Orsetti, già noto alle forze dell’ordine per reati di rapina, resistenza a pubblico ufficiale e false dichiarazioni d’identità, è ritenuto vicino alla criminalità organizzata flegrea.

Gli investigatori proseguono gli accertamenti per chiarire il movente esatto dell’agguato e individuare eventuali complici.

La sparatoria a Pozzuoli rappresenta un nuovo campanello d’allarme sul radicamento delle organizzazioni camorristiche nel territorio e sulla necessità di un controllo costante da parte delle forze dell’ordine.

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