27 Novembre 2021

Spalletti conferenza stampa: tante emergenze ma niente nervosismo

SPALLETTI

Spalletti nella consueta conferenza stampa alla vigilia della sfida con la Lazio: tante emergenze ma niente nervosismo

Spalletti nella consueta conferenza stampa alla vigilia della sfida con la Lazio: tante emergenze ma niente nervosismo.

Il Mister azzurro quest’oggi durante la consueta conferenza stampa pre partita ha fatto il punto sulla situazione del Napoli e il delicato momento vissuto dal gruppo.

Di seguito alcuni passaggi cruciali della conferenza stampa di Mister Spalletti.

Emergenza:

“Va bene ciò che si dice, ma facciamo delle precisazioni: la rosa è di un certo livello, già nelle prime partite era fuori Mertens per l’operazione, a centrocampo c’erano pochi per 3 partite ed abbiamo fatto ciò che volevamo. E’ chiaro che da queste risposte si darà un’impronta al cammino che vogliamo fare. Noi però non dobbiamo dimostrare niente, innervosirci o avere cose da ribaltare, dobbiamo lavorare ogni giorno in maniera seria, quella è la soluzione. Dobbiamo essere superiori a ciò che s’è proposto la volta precedente, senza farci condizionare. E’ chiaro che se andiamo lì a Mosca, sapendo del clima del meteo e dello stadio, perché sono una grande realtà nel loro contesto, e poi prendiamo una situazione dopo 30 secondi, il primo che deve fare un esame sul lavoro sono io. Bisogna capire ciò che arriva ai singoli calciatori, è più importante a volte un silenzio per ritrovare il comportamento anziché frasi fatte.”

Su Insigne e Fabian: 

“Sono a disposizione, hanno svolto l’intera seduta in gruppo, con grande intensità e sono pronti per partire dall’inizio”.

Senza Osimhen cosa cambia: 

“E’ un giocatore unico, ha tutte le qualità, caratteristiche, è completo, deve migliorare e raffinare la tecnica, ma poi le altre ce l’ha tutte, è difficile trovarne altri. Mertens tecnicamente e nel posizionamento non sbaglia, ma se deve fare uno strappo di 70 metri o saltare di testa e tenere palla è diverso, ma se gli capita una palla e tira la mette dove vuole. Si perdono delle caratteristiche, se ne prendono altri, ma conta essere al top per ciò che abbiamo in campo. Petagna ne ha altre ancora, siamo assortiti bene, per ora si lavora correttamente restando tranquilli”.

Su Maradona: 

“Maradona è sempre nei pensieri dei calciatori, non solo dello sportivo per averlo ammirato, ma ci sono anche calciatori che vorrebbero ripercorrerne la grandezza, anche nelle canzoni che cantano. In ritiro in una cena sono venute fuori anche le canzone di Diego. In sintesi io dico che non importa capire se è stato un buon esempio o meno, il più grande numero 10 o no, ma ciò che è fondamentale è il vuoto che ha lasciato, la sensazione di spazio lasciato al niente, lo smarrimento totale che non si era mai visto nella storia del calcio. Ed è riduttivo parlare solo di storia del calcio, è stato il più grande di tutti, ci ho giocato una volta contro e ricordo benissimo cosa creò come difficoltà. Per capire la sua anima, va ascoltato quando cantava forse più che visto in campo. La grandezza è come faceva sentire gli altri, quanto li faceva diventare grandi”.

LEGGI ANCHE IL SEGUENTE ARTICOLO: Denise Pipitone, inchiesta a rischio archiviazione: le parole di Piera Maggio

Seguici su Facebook e resta aggiornato con NAPOLI ZON per tutte le notizie relative alla Città di Napoli e non solo (clicca qui e metti mi piace alla nostra pagina ufficiale social).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.