19 Maggio 2016

Solfatara: Le fumarole bruciano rifiuti

Un ammasso di rifiuti tossici bruciano sulla Solfatara. Sono anni che il super vulcano è stato trasformato in una discarica per bruciare materiali

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A quanto pare ad oggi il nostro territorio è altamente inquinato, determinando delle conseguenze non indifferenti al clima e alla nostra salute. In particolare l’attenzione ricade sulla Solfatara. 

Come è ben noto a tutti, la Solfatara è uno dei quaranta vulcani che costituiscono i Campi Flegrei ed è ubicata a circa tre chilometri dal centro della città di Pozzuoli. Si tratta di un antico cratere vulcanico ancora attivo ma in stato quiescente che da circa due millenni conserva un’attività di fumarole d’anidride solforosa, getti di fango bollente ed elevata temperatura del suolo. 

In questo ultimo periodo si è potuto notare, che la Solfatara viene utilizzata prettamente come una vera e propria discarica di rifiuti tossici. Elementi di plastica si fondono con il terreno vulcanico, per poi essere bruciati dalle fumarole d’anidride solforosa comportando un elevato inquinamento nell’aria circostante. Tutto questo non è fine a se stesso, ma consegue a degli effetti sull’ambiente e sul clima del nostro territorio.

Non va inoltre dimenticato come  l’ingente quantità di materiali tossici non sia presente solo sulla superficie, e pertanto visibile anche ad occhio nudo, ma  anche e soprattutto nel sottosuolo collocato nei pressi del vulcano.

La cosa allarmante è che tali rifiuti vengono posti da anni in questo luogo e nessuno ha mai fatto nulla per denunciare quanto accadeva, ma si è preferito il silenzio. C’è da aggiungere che la Solfatara è un luogo anche turistico, per cui tutti questi materiali sono visibili anche da coloro che da lontano giungono nelle nostre terre per visitar Napoli e dintorni.

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