5 Agosto 2025

Sequestro San Giorgio a Cremano: nuovo indagato

Finora tre indagati per il sequestro lampo del 15enne, ma ora c'è un quarto, sospettato di riciclaggio

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SEQUESTRO SAN GIORGIO A CREMANO-Nuovi indizi e colpi di scena arricchiscono la vicenda del ragazzino di 15 anni preso con la forza mentre andava a scuola a San Giorgio a Cremano e tenuto prigioniero in un appartamento di Barra. Il caso è definito rapimento lampo per la rapidità con cui si svolsero i fatti. Infatti le forze dell’ordine ritrovarono il 15enne lo stesso pomeriggio, riconducendolo al sicuro.

Tre sono gli indagati: si tratta di tre imprenditori in affari tra loro, implicati in una questione di soldi della camorra e di “lavanderie”, la cui dinamica è ancora da chiarire, ma verosimilmente legata al sequestro. Adesso però si è aggiunto un quarto indagato. l’imprenditore G. M., padre della vittima è ora sospettato ”per riciclaggio, reato ipotizzato con l’aggravante mafiosa in quanto i soldi da ripulire sarebbero quelli del clan Cuccaro”.

A capo degli inquirenti, il procuratore Nicola Gratteri, che ha individuato altri due soggetti presumibilmente coinvolti nella vicenda. Sarebbero due imprenditori del Vesuviano, legati ad alcuni membri del clan Cuccaro, ”indagati a piede libero e raggiunti anche loro da un decreto di perquisizione”. Anticipata da Il Mattino, l’iscrizione del padre della vittima nel registro degli indagati.

A quanto pare il 14 aprile, durante una perlustrazione in casa di Maddaluno, sono rinvenuti 272 fogli di carta con su scritti con nomi, cifre e date, ora al vaglio della Guardia di Finanza, nonchè altri dati che facevano intuire una certa collaborazione tra il padre del ragazzino e uno dei due uomini, indagato a piede libero per il sequestro.

Sequestro San Giorgio a Cremano: l’ipotesi di riciclaggio

Da ciò che si è potuto finora comprendere, il sequestro potrebbe essere legato alla questione del riciclaggio. Dunque in virtù di uno screzio dovuto a ragioni economiche, si sarebbe deciso di procedere al rapimento del ragazzino con lo scopo di estorcere soldi.

L’avvocato Michele Rullo, che assiste la famiglia è profondamente contrariato da questa ipotesi e si dice fiducioso nei confronti della magistratura affinchè venga presto smentita. ”Siamo meravigliati della contestazione mossa a carico di Maddaluno che, fino a prova contraria, è la vittima di questa vicenda. Siamo sicuri che uscirà fuori la verità e che escluda ogni ipotesi di coinvolgimento, a vario titolo, del papà del ragazzino”.

FONTE: Fanpage

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