Dalla scrittura al mondo dei gadget: la leadership delle penne
La scrittura, si sa, è una forma di comunicazione molto interessante. Innanzitutto perché non ha bisogno di interlocutori diretti. Lo scrivere richiede tempo e memoria
Che sia per un tema, una lettera, una dedica, un messaggio o anche una mail, la scrittura è molto spesso una proiezione del nostro io, che si manifesta in modi diversi e che muta e si arricchisce col tempo. Proprio come i nostri stati d’animo. Imprimiamo parole, oramai molto spesso con la digitazione.
Ma la scrittura ha una storia antichissima. Fin dai tempi più remoti l’uomo ha manifestato l’esigenza di imprimere, su qualsiasi superfice, emozioni, fatti, storie, eventi, per poterli conservare nel tempo.
Dall’inchiostro sui papiri, passando per gli steli metallici sulle tavolette di cera, è l’avvento della carta che ha rivoluzionato la scrittura e che ha portato ad avere strumenti sempre più simili alla penna, oggetto antico e moderno, comune e di culto, che nel nostro mondo ci accompagna fin da piccoli e che è sempre a portata di mano. E che si è evoluto nella storia.
Nella prima metà del XIX secolo abbiamo i primi pennini metallici, poi, per non perdere inchiostro, montati su canne di legno e avorio, utilizzate come le penne d’oca.
Già, l’inchiostro. Il problema era proprio la sua fuoriuscita. Lewis Waterman, nel 1800 brevettò la sua invenzione che consisteva nell’aggiungere un foro sulla punta della penna in modo da far entrare aria.
Un secolo dopo, ecco le penne stilografiche, che conosceranno un successo enorme contribuiranno notevolmente alla diffusione della scrittura, fino all’ultima tappa della storia della penna, ovvero la penna biro.
Anche se oggi è molto meno utilizzata che in passato, nessuna evoluzione tecnologica potrai mai sostituire la penna, in particolar modo per la firma di documenti o come gadget aziendale per una strategia pubblicitaria.
A questo punto, di nero, di rosso o di blu, anche la scelta dell’inchiostro è fondamentale per le nostre penne personalizzate. Decidere come lasciar traccia delle nostre parole o delle nostre firme ha un suo perché.
Il blu ad esempio, viene considerato l’inchiostro scolastico, informale, pronto per i bambini che imparano a scrivere, è il colore del sentire e delle emozioni.
Il rosso, invece, è il colore del fuoco, dell’energia. Spicca l’inchiostro di questo colore. Non a caso, molto spesso la penna d’inchiostro rosso, viene utilizzata come strumento correttivo, anche e soprattutto in ambito scolastico.
Nulla a che vedere con il colore nero, che garantisce un tratto formale, elegante e misterioso impresso dall’inchiostro di questo non colore. Si utilizzava il nero proprio perché il suo tratto rimanesse indelebile nel tempo, in particolar modo per atti e documenti importanti.
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