SchermoNapoli Doc, ultima giornata al Napoli Film Festival
Ultima giornata per i documentari quella di sabato 3 ottobre, con la proiezione di tre corti selezionati per il concorso SchermoNapoli Doc al PAN
[ads1]
E si conclude anche la proiezione dei documentari in concorso per SchermoNapoli Doc al Napoli Film Festival. Per l’ultima serie di proiezioni, sono stati scelti tre documentari, ognuno profondamente legato alla città nel quale è stato girato.
Anche stavolta, i documentari si rivelano tecnicamente e contenutisticamente perfetti, confermando l’alto livello qualitativo generale del concorso indetto all’interno della rassegna.
Stay (Ita, 19′, 2014) è l’opera prima del giovane Giovanni Sorrentino, un fotoreporter napoletano che ha presentato agli spettatori un luogo nascosto al pubblico. Si tratta della spiaggia di Vigliena, a ridosso della cenrale termoelettrica nel quartiere San Giovanni a Teduccio. Protagonisti del documentario sono tre ex contrabbandieri, alla presa con la costruzione di una barca. Stay è un viaggio sofferto tra le carcasse delle fabbriche di quella che era la vecchia area industriale, ma si conclude con la serenità del mare, perché anche dopo l’Apocalisse si può tornare a vivere.
Fondaco (Ita, 20′, 2014) di Luigi Palumbo e Giuseppe De Stefano, entrambi registi napoletani, narra diverse storie, dal racconto di una famiglia dalla tradizione centenaria a quello di un nucleo di emigrati, accomunati dall’omonimo complesso strutturale risalente al Medioevo. Fondaco è il ritratto di una città, della contrapposizione tra tecnologia e antichità; un viaggio nel passato, presente e futuro di Napoli tra i diversi fondachi presenti nella nostra città. Una splendida descrizione di una città unica, arricchita dalla voce narrante del documentario, appartenente a Mario Porfito.
Ultimo cortometraggio in gara per SchermoNapoli Doc è La parte che resta (Ita, 60′, 2015) di Cristiano Regina, regista napoletano residente a Modena. Il documentario è stato girato nel centro di accoglienza Caritas Porta Aperta. La parte che resta trasporta per un’ora lo spettatore all’interno della piccola comunità formatasi all’interno del centro (che offre vitto e alloggio agli ospiti), attraverso i volti e le storie che si intrecciano al suo interno. Anche questo documentario descrive una realtà diversa e importante, ma sconosciuta ai più; è una meravigliosa e originale raffigurazione di chi fa del bene nella nostra società. Consigliato.
[ads2]
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO