Savoia, la squadra rifiuta di allenarsi
Savoia, la squadra ha deciso di sospendere gli allenamenti fino a data da destinarsi. Davvero sconcertate ciò che sta succedendo nelle ultime ore a Torre Annunziata
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Dopo le ultime vicende societarie e le proteste dell’intero staff tecnico, con l’aiuto della squadra l’Amministratore Unico della società, Alfonso Maria Piantoni, ha confermato che tale decisione è avvenuta al termine dell’incontro della squadra con le alte cariche dirigenziali, per discutere in merito alla questione degli stipendi mai percepiti dai giocatori e dall’allenatore.
La situazione ruota attorno alle alternative da prendere in considerazione, dopo aver analizzato che la sola fideiussione non riuscirà mai ad adempiere gli oneri dei 43 contratti più quelli dei 3 allenatori sul libro paga della società oplontina.
E’ una situazione ai limiti del drammatico per il Savoia, date le scelleratezze ed il goffo piano di fuga da parte del vecchio staff dirigenziale e ci si appresta ad un week end denso di nubi sullo svolgimento dell’incontro tra lo stesso Savoia e la Lupa Roma.
Infatti, già nella giornata del 21 aprile, il Prefetto ha deciso che tale incontro sarà svolto a porte chiuse, precludendo agli abbonati la possibilità di partecipare al match tra le due squadre promosse in Lega Pro la passata stagione.
Misura ancora più drastica presa da parte del Prefetto a paragone delle sfide passate contro Matera e Juve Stabia, in cui il pubblico torrese di abbonati ha potuto essere presente alla partita, mentre il resto dei tifosi ha potuto seguirla solo attraverso i canali telematici.
Si preannuncia un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine nello spazio antistante allo stadio Giraud, preparato a sedare eventuali forme di protesta da parte dei tifosi biancoscudati sulla disastrosa gestione della società.
E’ davvero un periodo difficile per il tifo torrese: e pensare che appena un anno fa, una società gloriosa come il Savoia festeggiava di diritto la matematica vittoria del campionato.
Si augura che questo incubo finisca presto e che trionfi il calcio, almeno questo, in un territorio già martoriato e distrutto dalla disoccupazione e dalla criminalità.
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