1 Maggio 2016

Saviano attacca il Governo, “Resa contro il meccanismo criminale”

Roberto Saviano

Saviano

Saviano attacca il Governo e Matteo Renzi. L’accusa è grave: inerzia contro le infiltrazioni mafiose nel Partito Democratico e nelle istituzioni. “Finora solo proclami e cerchi magici”

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“Il Sud sta morendo. Il Sud è già morto”. Roberto Saviano attacca il Governo e il Partito Democratico sulle pagine de La Repubblica. L’accusa è di  non aver bloccato la capacità di permeare in istituzioni e partito delle associazioni camorristiche.

L’affondo dello scrittore di Casale segue la denuncia di Rosaria Capacchione sull’inerzia del Pd dinanzi alle infiltrazioni della camorra e arriva dopo l’indagine che vede coinvolto Stefano Graziano, ex presidente del Pd campano, per concorso esterno in associazione mafiosa. “Una resa del Pd al meccanismo criminale”, continua Saviano che descrive i nuovi meccanismi di commistione tra mafie e politica con riferimenti ai fatti di cronaca degli ultimi mesi. Appalti e favori dalla politica in cambio voti, appoggi, aderenze. Un sodalizio che è un male sistemico tra chi cerca consensi e chi affari sporchi.

La vicenda Santa Maria Capua Vetere, insiste Saviano, rende evidente “l’incapacità del governo di modificare i meccanismi criminali”. E qui l’attacco frontale nonché il più forte di sempre al governo di Matteo Renzi: “Ha perso l’occasione, in questi due anni, di cambiare davvero. E’ dal Sud che si cambia e la questione che più sta inficiando la sua autorevolezza è proprio il fallimento della gestione del Meridione, che Renzi conosce pochissimo: non ha interlocutori affidabili e quindi non può valutare il problema nella sua portata reale. In questi anni la paura ha fatto rinchiudere il premier tra amici, nel cosiddetto cerchio magico”.

“Finora – continua l’autore di Gomorra – si è affidato ai proclami: prospettare, come ha fatto il Pd (anche se il premier ha dimostrato maggiore prudenza), assunzioni di sviluppatori Apple, quando invece si tratta di un banalissimo corso a pagamento; parlare di pioggia di milioni di euro che non saranno più sprecati riferendosi ai fondi europei, per i quali manca totalmente un piano di spesa costruttivo; sbandierare il rinnovamento per poi affidarsi a politici (dalla Calabria alla Campania e alla Sicilia) che hanno assai poco rappresentato una linea di rinnovamento reale”.

L’alternativa esiste, basta crederci e sostenerla. “Al Sud – afferma Saviano – ci sono persone in politica, da esponenti Pd a Cinque Stelle a Sel, che non vedono l’ora di potersi prendere la responsabilità di indicare un progetto nuovo: ma vengono lasciati al margine”. E qui fa eco alle parole della Capacchione sul partito che marginalizza chi lotta contro la criminalità e premia “solo chi porta pacchetti di voti”. [ads2]