30 Ottobre 2020

Santobono: 51 bimbi con Covid, uno con sindrome Kawasaki

choc a napoli

Santobono: a ottobre 51 bambini ricoverati per Covid, uno con la sindrome di Kawasaki. A dichiararlo è la dirigente Annamaria Minicucci

Come se non bastasse la preoccupazione del virus che palpa violentemente il target più adulto – da un po’ di mesi a questa parte – l’allerta Covid, purtroppo, diventa massima anche per i bambini.

Nelle ultime settimane, tutti gli ospedali stanno svolgendo un lavoro intenso, le decisioni governative portano inoltre alla conversione di strutture pubbliche sanitarie in Covid Center.

Scelte parzialmente argomentate che, in un certo qual modo, ricadono su altre problematiche salutari, a partire dallo stop dell’attività di pronto soccorso di più strutture, fino ai pazienti ‘costretti’ a rimandare operazioni programmate.

La Campania, così come le restanti regioni, si affida al sistema sanitario per tenere a bada l’epidemia di Coronavirus.

Per quanto concerne i più piccoli, invece, com’è l’attuale situazione? 

A parlarne è Annamaria Minicucci – dirigente dell’azienda Ospedaliera Santobono – ai microfoni di Radio Crc, durante la trasmissione Barba&Capelli.

La Minicucci ha spiegato come si svolge la gestione del virus presso l’ospedale Santobono di Napoli, nel quale si contano 51 bambini ricoverati solo nel mese di ottobre.

Le sue dichiarazioni:

“Continua un trend favorevole per i bambini e per i ragazzi con numeri più limitati rispetto agli adulti anche se i dati sono in crescita. Abbiamo integrato con il Policlinico per la disponibilità i posti a disposizione. Da marzo ad agosto abbiamo avuto 7 casi di bambini che hanno avuto bisogno di ricoveri, sempre 7 nel mese di settembre e attualmente quelli controllati al Santobono sono 51. Pazienti gravi per fortuna non ci sono stati.

Un solo caso di sindrome di ma polmoniti no.

La Kawasaki è una malattia che interessa le arterie coronariche e colpisce neonati e bambini dal primo anno di vita, fino agli 8 anni. Quest’ultima si presenta, più comunemente, con febbre prolungata.

“Abbiamo dedicato alcuni reparti ai pazienti Covid, uno è specifico, altri sono di filtro per altre esigenze sanitarie. – Continua Annamaria Minicucci – Abbiamo creato un percorso necessario, chi entra in pronto soccorso fa tampone molecolare e se risulta positivo sarà spostato in una degenza covid. Il rischio più grande per un ospedale è quello di infettarsi all’interno”.  

Sulla notizia secondo la quale i più piccini sarebbero esposti al contagio a causa dei baci da parte di genitori e parenti, la dottoressa ha poi detto:

“I bambini non sono preoccupati perché per loro è una banale influenza. Di quelli ricoverati 15 hanno meno di 1 anno, ciò che lascia perplessi è che tra i positivi molti sono neonati di 20-25 giorni con mamme negative, ovvero questi piccoli sono stati contagiati per eccesso di ‘affetto’ in quanto baciati da parenti e amici”.

RESTA SEMPRE AGGIORNATO CON OGNI NOTIZIA, SEGUICI SU FACEBOOK: CLICCA QUI

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.