3 Dicembre 2025

Sanremo 2026, scoppia la polemica sui figli d’arte tra i Big

Si alzano le prime polemiche per il nuovo festival della canzone italiana. Quali sono i nomi che hanno fatto maggior scalpore?

Fonte: screenshot video Youtube

Carlo Conti

SANREMO 2026 FIGLI D’ARTE – La febbre per il Festival di Sanremo 2026 è già alta, ma l’ufficializzazione del cast dei Big da parte del Direttore Artistico Carlo Conti ha immediatamente innescato una vivace polemica social. La critica principale mossa al ritorno di Conti alla guida della kermesse musicale più attesa d’Italia si concentra sulla presunta eccessiva presenza di artisti che godono di un “cognome pesante”: i cosiddetti “figli d’arte”.

Il pubblico e gli addetti ai lavori si interrogano sul criterio di selezione, chiedendosi se il merito artistico sia l’unico metro di giudizio o se la notorietà familiare abbia giocato un ruolo determinante.

Sanremo 2026: chi sono i cantanti scelti da Carlo Conti?

I cantanti sono stati annunciati domenica 30 novembre durante l’edizione delle 13 del Tg1 dallo stesso Carlo Conti, che condurrà per il secondo anno il festival. Di seguito la lista completa:

  1. Tommaso Paradiso
  2. Chiello 
  3. Serena Brancale 
  4. Fulminacci 
  5. Ditonellapiaga 
  6. Fedez & Masini 
  7. Leo Gassmann 
  8. Sayf 
  9. Arisa 
  10. Tredici Pietro 
  11. Sal Da Vinci 
  12. Samurai Jay 
  13. Malika Ayane 
  14. Luchè 
  15. Raf 
  16. Bambole di pezza 
  17. Ermal Meta 
  18. Nayt 
  19. Elettra Lamborghini 
  20. Michele Bravi 
  21. J-Ax 
  22. Enrico Nigiotti 
  23. Maria Antonietta & Colombre 
  24. Francesco Renga 
  25. Mara Sattei 
  26. LDA & Aka 7even 
  27. Dargen D’Amico  
  28. Levante 
  29. Eddie Brock 
  30. Patty Pravo

La polemica degli figli d’arte dopo l’annuncio del cast

Carlo Conti ha difeso le proprie scelte, puntando su un mix di nomi affermati e giovani promesse. Tuttavia, ben quattro artisti hanno attirato l’attenzione della stampa e del pubblico proprio a causa delle loro illustri discendenze.

1. Elettra Lamborghini: Il ritorno della Twerking Queen

Dopo la sua partecipazione come cantante in gara nel 2020 e un ruolo da co-conduttrice in un’edizione successiva, Elettra Lamborghini torna sul palco dell’Ariston. La sua carriera, lanciata anche dal peso del cognome ereditato dal nonno Ferruccio, fondatore della celebre casa automobilistica, la pone nuovamente al centro del dibattito sulla nepo-baby culture nel mondo della musica.

2. Leo Gassmann: L’erede pluripremiato

La presenza di Leo Gassmann non è una novità per il Festival. Figlio del noto attore Alessandro Gassmann e nipote del mostro sacro Vittorio Gassmann, l’artista ha già dimostrato il suo valore vincendo la categoria Nuove Proposte nel 2020 ed essendo poi in gara tra i Big. Nonostante il suo indiscusso talento, il suo nome è immancabilmente associato alla polemica sul favoreggiamento.

3. LDA (Luca D’Alessio): dal talent al festival

In coppia con Aka7even, l’annuncio di LDA, nome d’arte di Luca D’Alessio, ha sollevato nuovamente le critiche già emerse durante la sua partecipazione al talent show Amici. Essendo il figlio del cantautore di successo Gigi D’Alessio, il giovane ha dovuto costantemente dimostrare di meritare il suo posto, sfidando lo scetticismo su quanto il cognome del padre abbia facilitato la sua ascesa.

4. Tredici Pietro: L’Icona rap con radici pop

L’ingresso di Tredici Pietro (Pietro Morandi), attivo nella scena rap da diversi anni e reduce da un successo estivo con Fabri Fibra, ha completato il quartetto. In quanto figlio della leggenda della musica italiana, Gianni Morandi, anche il giovane rapper è finito nel mirino di chi lamenta una scarsa apertura a volti completamente nuovi e privi di legami familiari influenti.

Il dibattito tra merito e cognome

La questione dei “figli d’arte” a Sanremo non è nuova, ma la concentrazione di ben quattro nomi in un unico cast ha esasperato la discussione.

Da un lato, una fetta del pubblico sostiene che i cognomi famosi abbiano un accesso privilegiato, sottraendo opportunità ad artisti emergenti che devono faticare di più per farsi notare. Dall’altro lato, la difesa di Carlo Conti (implicitamente sostenuta dall’articolo originale) si basa sull’idea che il talento e la qualità musicale debbano essere l’unico criterio.

Se un artista dimostra capacità e ha già una carriera avviata, la celebrità dei genitori non può e non deve essere considerata una “colpa” o un motivo di esclusione. La responsabilità di un direttore artistico è selezionare artisti che garantiscano interesse e successo per la manifestazione, e molti dei nomi in questione hanno già una solida fanbase e un percorso musicale attivo.

In attesa di scoprire i brani che saranno in gara a Sanremo 2026 a febbraio, la polemica sui figli d’arte rimane un tema caldo che, come ogni anno, anima il pre-Festival e tiene alta l’attenzione mediatica.

Fonte: Coming Soon

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