Sanremo 2023-bastano 5 secondi per capire!
A pochi giorni dall’inizio del Festival di Sanremo, questa ricerca fornisce una spiegazione scientifica al successo della storica kermesse
SANREMO 2023-Sappiamo se una canzone ci piace o meno dopo averla ascoltata solo per pochi secondi. A dirlo, è uno studio di un team di ricercatori di psicologia della New York University degli Stati Uniti. A pochi giorni dall’inizio del Festival di Sanremo, questa ricerca fornisce una spiegazione scientifica al successo della storica kermesse. Innamorarci di una canzone solo dopo poche note, anche se non la si è mai ascoltata? Il motivo, sostiene Pascal Wallisch, sta nel fatto che quando ascoltiamo un brano “rispondiamo più all’atmosfera generale che una canzone ci porta piuttosto che alle sue note musicali in sé”.
Il gruppo di ricerca ha condotto un esperimento che includeva un campione eterogeneo di circa 650 studenti universitari e residenti nell’area di New York. Nel corso dello studio, i partecipanti hanno ascoltato oltre 250 canzoni complete, nonché estratti di queste canzoni della durata di cinque, 10 o 15 secondi. I ricercatori hanno anche variato la parte delle canzoni estratte, catturando le porzioni di intro, ritornello e strofa. Nell’esperimento, ai partecipanti è stato chiesto di valutare quanto gli è piaciuta una particolare canzone o clip.
Sanremo 2023: l’esperimento e la scala di valutazione
La scala di valutazione variava da: ‘Lo odio’, ‘Non mi piace molto’, ‘Leggermente non mi piace’, ‘Indifferente’, ‘Mi piace un po’’, ‘Mi piace molto’, ‘Lo adoro’. Poi, per valutare la loro familiarità con il brano, dovevano rispondere a questa domanda: ”Quante volte l’hai sentito prima?” Con la scelta di risposte del tipo: ‘Mai’, ‘Una volta’, ‘Più di una volta’, ‘Più volte’, ‘Troppi da contare’.
In particolare, la lunghezza della clip non ha fatto alcuna differenza nelle valutazioni degli ascoltatori. “Nel corso di una determinata canzone, le proprietà acustiche cambiano radicalmente, ma questo non sembra avere molta importanza per gli ascoltatori”, prosegue Pascal Wallisch: “Possiamo determinare entro cinque secondi o meno se ci piacerà o meno”.
I ricercatori hanno anche considerato possibili elementi ‘disturbanti’ per assicurarsi la veridicità dei risultati. Ad esempio, la possibilità che l’ordine di ascolto potesse aver influenzato i risultati. C’era una maggiore correlazione di preferenza quando i partecipanti ascoltavano la canzone completa prima di ascoltare l’estratto
Ma, scrivono gli autori, una correlazione tra la preferenza per un brano e quella per un intero brano era molto forte, anche se il brano veniva ascoltato per primo. Questa scoperta offre nuove intuizioni utili all’industria musicale, ad esempio, dà informazioni sull’ elaborazione cognitiva del brano e rivela che gli estratti possono prevedere con precisione i nostri gusti musicali. Questa conclusione è importante per le piattaforme dell’industria musicale, come iTunes, Amazon e Pandora.
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