22 Dicembre 2015

San Vitaliano chiude i forni per le pizze

San Vitaliano, una cittadina del nolano, è tra quelle maggiormente funestate dal fenomeno delle polveri sottili, con valori più alti persino di Milano. La colpa sarebbe dei forni per le pizze, il sindaco li spegne

[ads1] Nel Nolano c’é una piccola Pechino, e la nostra è San Vitaliano, un comune di seimila anime a due chilometri e mezzo dalla città dei gigli.

Secondo le misurazioni dell’Arpac, è tra le città più inquinate d’Italia, con valori persino più alti di Milano e Torino, 114 giorni di sforamento nel 2015 contro gli 86 del capoluogo lombardo. Ma poiché San Vitaliano non ha lo stesso traffico di Piazza San Babila all’ora di punta, il colpevole di un tale rate di inquinamento non può essere che la pizza.

San Vitaliano

Antonio Falcone, sindaco di San Vitaliano

Proprio per questo, il sindaco Antonio Falcone, della lista civica che governa la città, ha deciso di porre un freno al problema ed ha chiuso le pizzerie cittadine almeno fin quando non verranno installati impianti “atti ad abbattere le emissioni di polveri totali…ai limiti inferiori del 10% rispetto a quelli autorizzati

Sembra una vicenda inverosimile, ma poiché San Vitaliano non possiede né opifici né fabbriche altamente inquinanti, come potrebbe accadere nelle peggiori periferie di Beijing, la colpa deve essere per forza dei forni delle pizzerie, forni che, naturalmente, non producono solo pizze, ma anche pane e altri prodotti della migliore arte bianca.

Adesso l’ordinanza mette al bando questa produzione che resta tra le principali fonti di reddito della popolazione di San Vitaliano, e fino al 31 marzo 2016 si potranno produrre soltanto prodotti di friggitoria, a meno che il forno non si adegui e installi le tecnologie richieste per eliminare almeno l’80% delle pm10 presenti in atmosfera.

Dopo il 31 marzo sarà possibile di nuovo produrre, ma se nel successivo novembre la situazione dovesse restare inalterata, è previsto un reintegro dell’ordinanza.

Commercianti sul piede di guerra in città, che già si presentava all’ingresso dei visitatori come “Comune libero da Organismi Geneticamente Modificati” e che adesso potrebbe diventare “libero” pure da pane e pizza.

I cittadini non credono alle responsabilità di un cibo amato da tutti nell’inquinamento della loro città e sono già 506 gli iscritti al gruppo Facebook “Comitato per la salute di San Vitaliano”: in settimana previste imponenti manifestazioni.

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