10 Aprile 2024

Rogo Venere degli Stracci, Simone Isaia è stato scarcerato

Rogo Venere degli Stracci: il 33enne condannato per aver distrutto l'opera di Pistoletto verrà trasferito in una casa di accoglienza

Fonte: Comune di Napoli

Rogo Venere degli stracci

Rogo Venere degli Stracci: Simone Isaia, il senza fissa dimora accusato di aver appiccato il fuoco, potrà scontare la sua pena in una casa di accoglienza.

Già nell’udienza dello scorso 4 aprile, la Corte di Appello aveva ridotto la pena dell’imputato da 4 anni a due anni e mezzo. Ieri, 9 aprile 2024, i giudici della quinta sezione penale (presidente Andrea Rovida) hanno accolto l’istanza del legale del 33enne, l’avvocato Giovanni Belcastro.

Già in serata, Isaia è arrivato presso la casa di accoglienza per detenuti ai domiciliari nel Rione Sanità di Napoli. Ad accoglierlo c’era il presule e direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale Carceraria, Don Franco Esposito.

Rogo Venere degli Stracci: la Chiesa di Napoli apre le braccia a Simone Isaia

Le telecamere di videosorveglianza contribuirono a incastrare Simone Isaia, beccato mentre distruggeva l’opera di Michelangelo Pistoletto con un accendino. Era l’alba del 12 luglio 2023 in piazza Municipio a Napoli.

Da quel giorno partirono le indagini (coordinate dalla Procura di Napoli) e, dopo l’identificazione quasi istantanea del responsabile, fu avviato l’iter giudiziario. Il 33enne era risultato affetto da problemi psichici, ragion per cui aveva ottenuto i domiciliari. Tuttavia, essendosi allontanato dalla struttura indicata, i giudici ne avevano disposto la reclusione in carcere.

Durante le festività pasquali l’arcivescovo di Napoli monsignor Mimmo Battaglia aveva scritto una lettera rivolgendo un appello al giudice. L’intento era quello di rimarcare le condizioni di Isaia: “una persona in difficoltà, fortemente fragile, vissuto per diverso tempo in condizioni di marginalità sociale“.

Rogo Venere degli Stracci – Lo stesso artista Pistoletto si era schierato dalla parte di Isaia, sostenendo una raccolta firme per chiedere lo sconto della pena in una struttura adeguata alle sue cure.

Don Franco Esposito ha pubblicato sul suo profilo Facebook una foto con il giovane, commentando: “Finalmente una giustizia dal volto umano… la Chiesa di Napoli apre le braccia all’accoglienza per Simone Isaia“.

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