Riforma pensioni 2025: le strategie del governo
Come farà il governo ad allungare l'età delle pensioni 2025 senza diventare impopolare
RIFORMA PENSIONI 2025 – Per quanto riguarda l’argomento pensioni, il 2025 sarà ricco di novità, le regole attuali resteranno in vigore e probabilmente rafforzate.
Il governo ha già in cantiere una serie di progetti e riforme che mirano a facilitare la situazione di chi risente particolarmente delle lacune del sistema pensionistico.
Riforma delle pensioni 2025: lo squilibrio del sistema pensionistico
Dai dati del report INPS sulle pensioni emerge che:
In media, i lavoratori in Italia vanno in pensione a 64,2 anni, quasi tre anni in meno rispetto all’età prevista per la pensione di vecchiaia.
Le misure di pensionamento anticipato degli ultimi 10 anni hanno ridimensionato questa situazione. Eppure è piuttosto evidente che il sistema pensionistico non è in grado di offrire stabilità a tutti i pensionati. Questo perché l’aspettativa di vita è aumentata e i pensionati aumentano, ma i lavoratori che versano regolarmente i contributi, non sono così numerosi.
Alla luce di questa considerazione è ipotizzabile l’introduzione di nuove misure che rendano più complicato l’ accesso alla pensione
Cosà farà il governo?
Al momento le ipotesi sono diverse: in primo luogo, la pensione di vecchiaia a 68 anni. Oppure sulla stessa lunghezza d’onda, concedere il diritto alla pensione, dopo 44 anni di versamento dei contributi. Questo richiederebbe naturalmente l’elargizione di premi per i lavoratori oltre i 67 anni.
In alternativa, si ipotizza l’allungamento delle finestre mobili per le pensioni anticipate, ovvero i mesi che passano da quando un lavoratore cessa le proprie mansioni, a quando percepisce la pensione.
Attualmente la finestra mobile è di 3 mesi che potrebbero essere aumentati a 7 mesi. In questo modo, lo Stato potrebbe “risparmiare” 4 assegni mensili.
Un simile provvedimento comporterebbe certamente delle difficoltà, specie per chi deve sostenere spese fisse elevate.
Come far fronte al vuoto economico
- Mettendo da parte con largo anticipo, una somma che possa sostentare il lavoratore in attesa dell’arrivo del primo assegno pensionistico.
- Cercare fonti di reddito alternative, come consulenze occasionali o piccoli lavori part-time in l’attesa della pensione.
- Rimandare il pensionamento di qualche mese, continuando a lavorare fino a che non si dispone dei mezzi necessari per fronte al vuoto pensionistico.
Il governo dal canto suo, deve impegnarsi a promuovere misure di sostegno per il periodo in cui il lavoratore sarà senza stipendio e senza pensioni.
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