31 Luglio 2021

Rider pedinato e poi rapinato: rubata bici elettrica

Casandrino, rapina dall'ottico

Rider pedinato e poi rapinato: due criminali, pistola in pugno, gli rubano la bici elettrica che utilizzava per le consegne

RIDER – Lo scorso 24 luglio intorno alle ore 21 circa, in corso Arnaldo Lucci, a Napoli, un rider è stato rapinato. Quella sera, due criminali, pistola in pugno, lo hanno infatti derubato della bici elettrica con cui svolgeva le consegne.

Pare proprio che dopo aver pedinato la preda, i rapinatori hanno atteso che scendesse per una consegna e immediatamente sono entrati in azione. La vittima ha sporto denuncia in Questura e ha richiesto che vengano visionate le telecamere di sicurezza di una agenzia di scommesse che si trova proprio nel punto in cui ha subito la rapina.

“I riders rischiano la vita per pochi euro e sono diventati il bersaglio preferito di criminali senza scrupoli che non esitano a puntargli un’arma contro per rubare lo scooter o la bici elettrica. E tutto ciò accade nonostante le severe condanne, dieci anni di carcere, per aggressori di Calata Capodichino che picchiarono selvaggiamente il rider Gianni Lanciato”. Questo è quanto dichiarato dal consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, e il conduttore radiofonico Gianni Simioli che hanno ricevuto la richiesta di aiuto da parte della vittima della rapina.

Il discorso è poi proseguito. “Chiediamo alle forze dell’ordine di attivarsi con la massima celerità per ritrovare la bici elettrica e per assicurare alla giustizia i due delinquenti. Questi fenomeni, sempre più ricorrenti e violenti, stanno diventando una vera e propria piaga per la città. È vergognoso solo pensare di rubare uno scooter o una bici a un rider. Significa non solo togliergli il mezzo, ma levargli anche il lavoro. Nel caso di Calata Capodichino, Gianni ha trovato la solidarietà di un’intera città. Speriamo che lo stesso accada anche in questo caso. Aiutiamo M. a ritrovare la sua bici per la quale, nel frattempo, continua a pagare le rate”.

“Sono stato prima pedinato – ha dichiarato M.M., vittima della rapina – e poi quando sono dovuto scendere dalla bici al corso Arnaldo Lucci per effettuare una consegna mi hanno affiancato pistola in pugno. A quel punto non potevo più fare niente e ho dovuto dargliela. Adesso mi restano le rate da pagare a vuoto e, nel frattempo, ho recuperato una bici senza pedalata assistita per poter continuare a lavorare. Ma con questo caldo è davvero dura. Spero proprio che riescano a trovarli insieme alla mia bici che mi è costata davvero tanti sacrifici”.

Leggi anche: No vax no drink: minacce e insulti all’imprenditrice

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.