Ramadan bambini a scuola: il digiuno allarma i presidi
Sono sempre più numerose le famiglie che chiedono l'esenzione dalla mensa scolastica per i propri figli
RAMADAN BAMBINI A SCUOLA-Molte famiglie islamiche stanno facendo richiesta alle scuole di esonerare i propri figli dalle mense scolastiche, per il periodo del Ramadan. Fino a poco tempo fa, questa richiesta coinvolgeva soprattutto gli alunni adolescenti, mentre ora riguarda anche i più piccoli. A far scattare l’allarme, i dirigenti scolastici di diversi istituti scolastici di Firenze.
Osvaldo Di Cuffa, preside titolare all’Iis Sassetti-Peruzzi di Firenze ha manifestato le sue perplessità in merito alla richiesta di alcuni genitori di bambini di 8-9 anni. ”Onestamente in passato alla primaria non accadeva. Noi rispettiamo le scelte delle due o tre famiglie, ma alcuni alunni devono di fatto guardare i compagni che mangiano”.
Ramadan bambini a scuola: una pratica che influenza negativamente l’attività didattica
La questione è ben più complessa di quello che sembra. Oltre a risentirne dal punto di vista della socialità, è stato osservato come i bambini, nel periodo del Ramadan siano meno produttivi e più nervosi. Anche il lavoro delle maestre dunque si complica.
Negli istituti secondari superiori, negli scorsi anni, i dirigenti avevano concesso agli studenti islamici uno spazio nel quale pregare.
Anche questa situazione ha generato non poche polemiche. Nell’ITT Marco Polo, una studentessa musulmana avrebbe chiesto di pregare durante le lezioni. “Un anno fa abbiamo concesso lo spazio, a patto però che la preghiera avvenisse durante la ricreazione e non in orario didattico” ha fatto sapere il preside, Ludovico Arte.
La laicità della scuola è un valore che va preservato. ”Questo non è corretto. La disponibilità a concedere lo spazio c’è, ma la preghiera non deve interrompere le lezioni”.
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