23 Febbraio 2017

Raid alla Sanità: spari in mattinata davanti ai bambini

Sanità

Paura al Rione Sanità. Questa mattina sono stati esplodi vari colpi di arma da fuoco contro la storica pasticceria Poppella, mentre molti bambini erano per strada diretti verso scuola

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È terrore nello storico quartiere napoletano della Sanità. Il giorno dopo l’arresto del figlio di un boss per un raid armato in via Toledo, è allarme per un altro assalto nel quartiere poco distante, dove un ragazzo, Genny Cesarano, fu ucciso per “sbaglio”. Anche in questo caso il raid è avvenuto tra la gente, alle 7.30 di questa mattina, mentre tanti bambini erano in strada diretti a scuola.

Una stesa in piena regola, che ha colpito la nota pasticceria Poppella, produttrice degli oramai famosissimi “Fiocchi di neve“. Nel raid sono stati esplosi 4 o 5 colpi di pistola calibro 9×21 contro la vetrina del locale, sita in via Arena. Ciro Scognamillo, proprietario dell’esercizio, ai microfoni di Repubblica, parla tra le lacrime: “Io non me lo merito. Sto male. Non è giusto . Chi ha sparato ha voluto colpire un simbolo del Rione“. Ciro è un pasticciere “di terza generazione”: nel corso degli ultimi anni, partendo dalla Sanità, ha aperto punti vendita in diverse zone di Napoli, espandendo la sua attività e, soprattutto, creando posti di lavoro. Non ha mai voltato le spalle alle sue origini: nel Rione Sanità ancora vive e lavora, con la sua famiglia.

Due colpi hanno colpito la vetrina esterna del locale, mentre un altro è andato a segno su un motorino parcheggiato lì vicino. I negozi di alimentari in zona erano tutti già aperti e le strade erano già affollate.

Sul selciato sono stati rinvenuti tre bossoli, recuperati dagli uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura comandato da Michele Spina, giunti per un sopralluogo. Sul posto anche i carabinieri. Nessuno è rimasto ferito.

Sul fatto è intervenuto anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha affermato: “È qualcosa di inaccettabile. Ho anche sentito per telefono il nuovo questore. Resta il fatto che la criminalità è una competenza dello Stato e quindi delle forze dell’ordine e della magistratura che fanno un lavoro encomiabile, ma che vanno rafforzate nelle loro risorse. Il cittadino non può inseguire le pistole che circolano, né mettersi con il corpo davanti al criminale che spara“.

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