Ragazzo rapito a San Giorgio a Cremano: sequestro lampo
Sequestrato 15enne figlio di un imprenditore. Chiesto un milione e mezzo di euro
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RAGAZZO RAPITO SAN GIORGIO A CREMANO-Un episodio spiacevole quanto frenetico: un sequestro lampo che avrebbe potuto finire in tragedia ma che fortunatamente si è concluso nel giro di poche ore. Ieri mattina a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, un 15enne, figlio di un imprenditore, è stato rapito. Il ragazzino stava andando a scuola, a Portici, quando tre uomini l’hanno costretto a salire su un furgone.
Nelle vicinanze, il titolare di un bar si è accorto della confusione e ha provato a intervenire, ma senza riuscire a bloccare il gruppo.
Poco dopo, su WhatsApp, i tre hanno contattato il padre, rivolgendogli il tipico avvertimento. Se avesse voluto che la vicenda si concludesse bene, non avrebbe dovuto avvisare la polizia. Infine, la richiesta di un milione e mezzo di euro.
Ragazzo rapito a San Giorgio a Cremano: la casa di Barra
I tre hanno condotto il giovane in un’abitazione di Barra, periferia Est di Napoli. Qui l’hanno incappucciato, legato a una sedia e tenuto sotto controllo. Poche ore dopo, le forze dell’ordine hanno rintracciato l’abitazione, poco distante dal luogo del rapimento, riportato a casa il piccolo, mettendo fine ad ore interminabili di grande angoscia per la famiglia, ma anche per tutta la comunità.
Per tutto il tempo, il padre è rimasto in contatto coi sequestratori. I messaggi che si scambiavano venivano condivisi con la polizia e il pubblico ministero. Poche ore dopo, uno dei rapitori, che aveva detto di volere il denaro nel pomeriggio, ha chiesto che gli venisse consegnati entro mezz’ora. ”L’uomo ha detto che avrebbe rilasciato il ragazzino e che il padre avrebbe dovuto dare parte del denaro successivamente”. All’appuntamento, però, sarebbe dovuta andare un’altra persona”, racconta l’avvocato, che assistite il padre della vittima.
La liberazione
‘‘Lui inviava delle posizioni col cellulare: una volta Caserta, una volta Vomero, una volta Licola. La Questura ha organizzato un servizio di scorta in borghese e quindi, arrivato a Licola, viene lasciato lì, si fa prestare il telefono da un passante e da lì a sette minuti arrivano gli zii, seguiti dalla Polizia”, ha proseguito l’avvocato.
Al loro arrivo, gli zii hanno trovato il ragazzino libero e in salute. Prima è stato condotto a casa dalla madre, poi in Questura, dove gli inquirenti hanno ascoltato la sua versione
Fermato un 24enne, ex dipendente dell’attività del padre della vittima. “Da quello che abbiamo ricostruito lui era nell’auto al momento del prelievo ed è stato il carceriere ”. Mancano gli altri due autori del crimine
FONTE: Fanpage
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