5 Febbraio 2016

Quarto, indagati due consiglieri comunali per falso in atto pubblico

Rosa Capuozzo

Quarto

Due membri del Movimento 5 Stelle e della lista civica Uniti per Quarto sono indagati dalla Procura di Napoli. Ennesima bufera sul Comune di Quarto.

[ads1] Non c’è pace per Quarto. Dopo le inchieste sulle presunte infiltrazioni camorristiche nel Comune, per le quali Giovanni De Robbio è stato accusato di voto di scambio ed estorsione ai danni del Sindaco, Rosa Capuozzo, un altro scandalo, che coinvolge consiglieri comunali, si affaccia prepotentemente alla finestra.
Ferdinando Manzo e Giovanni Santoro sono infatti indagati dalla Procura di Napoli per falso in atto pubblico. Il primo è stato eletto nelle fila del Movimento 5 Stelle, il secondo era candidato nella lista civica Uniti per Quarto. I due consiglieri, secondo la Procura, sarebbero stati ineleggibili per contenziosi economici aperti con l’ente comunale di Quarto al momento dell’elezione. L’accusa verte su una falsa dichiarazione che sarebbe stata resa all’atto dell’insediamento.

Ferdinando Manzo (M5S), giura di avere le carte in regola. In effetti, al momento della nomina del consiglio comunale, la sua proclamazione avvenne con qualche giorno di ritardo, proprio per permettergli di risolvere i contenziosi pendenti col Comune di Quarto. Lo scorso 31 dicembre, peraltro, Manzo aveva rassegnato le proprie dimissioni nel pieno della bufera De Robbio, precisando però che il suo abbandono era legato a “motivi personali”. Nulla, insomma, che lasciasse presagire un suo coinvolgimento nella vicenda. Secondo quanto sostiene il consigliere M5S, il debito di 7.000 euro con l’ente pubblico era stato estinto grazie a un mutuo coperto col quinto dello stipendio.

Anche Giovanni Santoro, capogruppo di “Uniti per Quarto”, si dice sicuro della propria posizione e convinto che le indagini della Procura non faranno emergere alcun illecito a suo carico: “È vero che avevo un contenzioso sospeso per fatture dell’acqua non pagate in seguito al cambio di abitazione”, afferma il consigliere, “Prima di insediarmi, però, avevo provveduto a risolvere la questione con l’ufficio. Tra l’altro ero stato anche rassicurato sulla mia posizione. Ho le carte in regola e le mostrerò al magistrato”.

Le prossime ore riveleranno di più sulla posizione dei due consiglieri indagati per falso e sul futuro della città di Quarto, ancora tempestato da sospetti e illeciti.

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