Quarta dose, Speranza: “Valutiamo somministrazione dopo l’estate”
Quarta dose, Speranza gela tutti: “Valutiamo somministrazione dopo l’estate”. Il Ministero della Salute: “La partita non è ancora chiusa”
QUARTA DOSE, SPERANZA SVELA: “VALUTIAMO LA SOMMINISTRAZIONE DOPO L’ESTATE”– Per Roberto Speranza, Ministero della Salute, il 2022 «è l’anno cruciale per capire se torneremo a un vita pienamente normale. Sono ottimista, ma la partita non è chiusa. Tra pochi mesi, un pezzo di mondo entrerà nell’autunno: osservandoli, capiremo cosa ci aspetta. A marzo parte la quarta dose per gli immunocompromessi, ma dovremo valutare il richiamo per tutti dopo l’estate. È da considerare probabile, perché il virus non stringe la mano e se ne va per sempre. Purtroppo».
Speranza ha poi così proseguito: “Tutte le attività resteranno aperte. Nell’inverno 2021 l’Austria faceva il lockdown: l’Austria, che quasi riusciamo a vederla se ci affacciamo da qui. Lo stesso in diversi Lander della Germania. Noi abbiamo lasciato aperta la scuola e quasi tutto il resto. Con un Green Pass solido abbiamo piegato l’ondata senza chiusure generalizzate. Adesso sento dire: riaprite! Domando: ma cosa, se è già praticamente tutto aperto? Non è un caso se l’economia dell’Italia sia cresciuta del 6,5%, più della media Ue”.
La Pandemia, secondo quanto riporta “Repubblica“, è costata circa 24 miliardi di euro di spesa sanitaria per farmaci, vaccini e personale. Speranza ha parlato delle decisioni prese negli ultimi 2 anni: «Il lockdown fu una scelta inevitabile. Ricordo anche quel giorno: squilla il telefono, è l’assessore alla sanità della Lombardia. Mi dice: c’è un primo caso a Codogno. Nella mia vita esiste un prima e un dopo quella telefonata. In quel preciso momento finisce la speranza coltivata dall’Occidente: il Covid non è come la Sars, non riusciremo a impedirne l’arrivo, è già tra noi. Decido subito di partire. Firmo le prime ordinanze. Poco dopo arriva l’altra notizia: il primo morto a Vo’ Euganeo».
SULLA VOGLIA DI NORMALITA’ DEL PAESE E SULLA POSSIBILE QUARTA DOSE- “Siamo dentro un percorso e dobbiamo continuarlo, ma tenendo i piedi per terra. Sappiamo che con il 91% di over 12 vaccinati e la variante Omicron c’è un contesto diverso. Ma serve gradualità. Molti hanno cambiato linea dieci volte: apriamo, chiudiamo, vacciniamo, anzi no. Io ne ho sempre avuto una sola: l’evidenza scientifica. La storia ci ha detto che non c’era alternativa al lockdown. Nessuno conosceva il virus. C’erano solo parziali informazioni dalla Cina. Non mandammo subito le camionette a chiudere tutto il Paese, provammo a circoscrivere l’area, ma ci rendemmo conto che il virus era già altrove, nelle province di Piacenza, Bergamo, Brescia. La scelta del lockdown nazionale ha evitato che la prima ondata arrivasse al Sud, salvando molte vite: questa è la verità”.
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