27 Agosto 2024

Psicosi ragno violino, 20 chiamate al giorno al Cardarelli: “Non si ceda alla paura”

immagine di repertorio

Tumore, Ragno violino

Verrebbe da dire che c’è una vera e propria paura nei confronti del ragno violino, tanto che presso il Centro Antiveleni del Cardarelli arrivano anche 20 chiamate al giorno. Tuttavia, i medici raccomandano calma e di “non cedere alla paura. Il morso in sé non è letale ma il decorso va seguito con attenzione. Niente psicosi, però, dato che generalmente si tratta di una lesione cutanea che senza infezione può essere gestita a casa e che solo in alcune situazioni può portare a delle complicanze”. Queste le parole del primario Romolo Villani, direttore del Centro Antiveleni.

Ragno Violino, la situazione al Cardarelli

Romolo Villani, in un’intervista ai colleghi del Corriere del Mezzogiorno, riferisce che quella del ragno violino è una situazione molto vicina alla psicosi. Il primario, infatti, fa l’esempio che fino a qualche anno fa le telefonate inerenti le punture di insetto non superavano il 100naio. Ora, invece, il Centro Antiveleni del Cardarelli arriva a ricevere anche 20 telefonate al giorno di pazienti che richiedono indicazioni.

Il dottor Villani tiene comunque a specificare che la maggior parte delle punture fatte dal ragno violino producono delle lesioni cutanee che possono essere gestite anche da casa e, qualora se ne sentisse il bisogno, i pazienti possono chiedere dei consulti medici anche inviando delle foto via e-mail o tramite teleconsulto. E’ chiaro che, specifica il primario, che nei casi più gravi invitano comunque a recarsi in ospedale.

I consigli: la prima cosa da fare

Nel caso in cui si sospetti di essere stati morsi da un ragno violino, specifica il primario, per prima cosa, bisogna occuparsi della disinfezione. Pertanto, è utile lavare la zona del morso in cui si è stati punti con abbondante acqua. Nelle prime 24-48 ore, aggiunge, il morso sembrerà assoggettabile a quello di una puntura di zanzara. Soltanto dopo si formerà un eritema, con una crosticina dalle dimensioni piuttosto ampie. In questa fase è opportuno tenere sotto controllo l’infezione e agire con le terapie più idonee.

Solo quando necessario è prevista la somministrazione di antibiotici e cortisonici e solo in rari casi, invece, l’intervento chirurgico per pulire a fondo la ferita. Infine, secondo il primario è importante la diagnosi precoce e il coinvolgimento di personale specializzato.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno

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