Proteste alla Asl Napoli 1: no al licenziamento di 300 Oss
Continuano le proteste degli operatori contro la rescissione improvvisa del contratto
Proteste alla Asl Napoli 1, oggi 23 ottobre: il motivo è il licenziamento di circa 300 Oss, operatori socio sanitari, in vigore dal 31 ottobre.
La mobilitazione è iniziata dal 7 ottobre, a causa dell’improvvisa decisione di rescindere, con ben 14 mesi di anticipo, il contratto con un raggruppamento di cooperative sociali con capofila Gesco.
Proteste alla Asl Napoli 1: no ai licenziamenti Oss
Continuano le proteste, stavolta davanti alla Asl Napoli 1 Centro. La ragione è la decisione improvvisa da parte dell’Asl di recidere il contratto stipulato con le cooperative sociali che fanno capo a Gesco. Verranno quindi licenziati circa 300 OSS (operatori socio sanitari). Questi ultimi prestavano servizi psicosociali negli ospedali, nei centri diurni e nelle strutture residenziali. Si occupavano quindi di anziani, disabili, ma anche persone con problemi di dipendenze, malati psichici o di Alzahaimer.
Le proteste vanno avanti dal 7 ottobre, giorno in cui l’Asl ha comunicato appunto tale decisione. I manifestanti avevano già occupato negli ultimi giorni in vari luoghi simbolo della città, come il Museo Mann, le Poste centrali, il Maschio Angioino e Piazza del Plebiscito.
Il Consiglio Comunale di Napoli ha intanto firmato il documento che sostiene le ragioni dei manifestanti Gesco: tuttavia la situazione pare immutata, pertanto continuano le proteste degli operatori.
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