Proroga scadenze fiscali: le nuove scadenze fiscali (ANTICIPAZIONI)
Proroga scadenze fiscali contenute nel Decreto Ristori ter: posticipate le scadenze di novembre e dicembre…
PROROGA SCADENZE FISCALI – DECRETO RISTORI TER – Il momento storico che stiamo vivendo non è certo semplice, ma tra qualche giorno bisognerà fare i conti, come sempre, con gli “appuntamenti fiscali”.
Noi di Napoli ZON non siamo certo esperti di economia, ma ci impegniamo quotidianamente per fornire un servizio a 360 gradi ai nostri lettori. Per questo motivo abbiamo ritenuto utile fornirvi informazioni dettagliate sulla questione, affidandoci a fonti affidabili. Il testo che segue è contenuto in un articolo del sito web Informazionefiscale.it, che potrete reperire cliccando sul link seguente o continuando a leggere il nostro articolo.
Si parte con la scadenza del secondo acconto del 30 novembre 2020 che, sebbene sia stato prorogato per un numero importante di partite IVA, resta in calendario per molte imprese nonché per dipendenti e pensionati.
Punto numero 2: Scadenza della pace fiscale: entro la data del 10 dicembre 2020, andranno versate le rate di rottamazione e saldo e stralcio in scadenza nel corso dell’anno, pena la revoca dei benefici della definizione agevolata.
Non solo: nel dossier del MEF tornano anche gli adempimenti periodici, i versamenti di IVA, ritenute Irpef e contributi INPS di dicembre 2020.
Non si hanno al momento notizie certe, che dovrebbero arrivare invece nella giornata di oggi, quando il Consiglio dei Ministri avrà già preso una decisione sul nuovo scostamento di bilancio di 7 miliardi, che sarà votato in Parlamento il 25 novembre.
Decreto Ristori ter: ipotesi nuova proroga scadenze fiscali, dalla pace fiscale alle imposte
È dal Sole24Ore che arrivano le prime anticipazioni sulle novità al vaglio del Governo. Il decreto Ristori ter (si parla anche di un decreto Ristori “quater”) riporta al centro dell’attenzione il tema delle scadenze fiscali di novembre e dicembre 2020.
Come richiesto anche dai commercialisti, al centro dell’attenzione del Governo vi sono le scadenze della dichiarazione dei redditi 2020, ma anche quelle della pace fiscale. Ed è proprio la definizione agevolata delle cartelle uno dei dossier più spinosi.
Il 10 dicembre 2020 è previsto il termine ultimo per pagare la totalità delle rate dovute nel 2020 per la rottamazione ed il saldo e stralcio delle cartelle. Un appuntamento che “stona”, considerando le pesanti ricadute economiche del periodo, non solo per le partite IVA ma anche per le famiglie.
L’ipotesi di una proroga era già stata annunciata prima dell’approvazione della Legge di Bilancio 2021, ma nel testo approvato dal Consiglio dei Ministri non vi è un intervento specifico sulla pace fiscale. A porre rimedio a tale mancanza, evitando il rischio flop per la pace fiscale, potrebbe essere il decreto Ristori ter.
Alla proroga della scadenza del 10 dicembre 2020 si affianca una seconda ipotesi, cioè una rottamazione quater delle cartelle esattoriali relativa ai ruoli emessi dal 2018 al 2020. Questo è quanto anticipato dal quotidiano Italia Oggi.
Decreto Ristori ter, proroga IVA, ritenute Irpef e contributi per dicembre 2020. Rebus di rinvii per le imposte sui redditi
Se la proroga della pace fiscale è la novità più attesa, il dossier dei rinvii nelle mani del MEF non si ferma certo alla rottamazione delle cartelle, anche perché il calendario degli adempimenti di novembre e dicembre si presenta ricco di pesanti appuntamenti.
Il primo è quello del 30 novembre 2020, scadenza duplice per la dichiarazione dei redditi. Entro la fine del mese bisognerà trasmettere il modello Redditi e versare il secondo acconto delle imposte sui redditi 2020.
E su questo fronte, anche considerando le sollecitazioni dei commercialisti, l’ipotesi proroga è doppia:
- innanzitutto, si sta valutando la proroga del termine di invio della dichiarazione dei redditi che, come previsto per il modello 770, potrebbe slittare al 10 dicembre 2020;
- in campo c’è poi un’estensione delle partite IVA interessate dalla proroga del secondo acconto, in scadenza il 30 novembre 2020.
Sul tema del secondo acconto, è difficile immaginare come sarà “disegnata” la nuova proroga. Attualmente, per valutare la possibilità o meno di rinviare i versamenti di Irpef, Ires, Irap ed imposte collegate al 30 aprile 2021 bisogna considerare tre aspetti:
- per le partite IVA che esercitano attività soggette agli ISA, se c’è stato un calo di fatturato o corrispettivi pari almeno al 33% nel primo semestre 2020 rispetto al 2019;
- se si risiede in una delle zone rosse e se si esercitano attività incluse nei due elenchi di codici ATECO allegati al decreto Ristori-bis, ed in tal caso la proroga spetta anche senza calo di fatturato;
- per i ristoranti, la proroga senza verifica della perdita subita si applica anche nelle zone arancioni.
Un rebus di verifiche, da coordinare con i continui “cambi di colore” delle regioni, sulla base dell’andamento dei contagi da Covid-19.
L’ipotesi più verosimile è che nelle zone rosse verrà esteso l’ambito soggettivo della proroga del secondo acconto, probabilmente anche alle attività non incluse nei due elenchi dei codici ATECO. Si parla però del ripristino del requisito della perdita subita e di un limite pari a 50 milioni di euro di fatturato.
Per rendere ancor più intricato il perimetro dei requisiti richiesti, nell’ambito della nuova proroga di ritenute Irpef, IVA e contributi INPS di dicembre 2020, per la verifica del calo di fatturato si sta invece pensando di considerare il mese di novembre 2020 rispetto allo stesso mese del 2019. Stesso parametro, probabilmente, anche per la proroga dell’acconto IVA del 27 dicembre.
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