Prof aggredito in un raid a Napoli: ”i mandanti sono i genitori”

Prof aggredito a Napoli: Enrico Morabito, 42 anni, professore brutalmente aggredito sotto casa da cinque ragazzi : ”la colpa è dei genitori”

PROF AGGREDITO A NAPOLI – Enrico Morabito, docente della scuola media Antonio De Curtis, di Casavatore, in provincia di Napoli, è stato vittima di un deprecabile episodio di violenza. Aggredito ferocemente sotto casa sua giorni fa, ha rilasciato oggi un’intervista al Corriere della Sera in cui racconta coraggiosamente l’accaduto.

L’uomo ha dichiarato di essere caduto in un’imboscata. Delle persone hanno citofonato sotto casa sua, fingendosi suoi amici. Nel momento in cui il professore è uscito dal portone, uno dei cinque, il più accanito, gli ha chiesto se lui fosse effettivamente Enrico, il professore della De Curtis. Alla conferma dell’uomo, i cinque lo hanno colpito violentemente, riducendolo una maschera di sangue. Dopo l’aggressione l’uomo si è recato al Pronto Soccorso.

Il docente non ha dubbi su chi possano essere i mandanti e racconta l’episodio che secondo lui avrebbe scatenato il tutto. La mattina dell’aggressione, Morabito aveva ripreso più volte gli alunni in classe, poichè essi mostravano un atteggiamento indisciplinato e irrispettoso. Alla fine era stato costretto a fare loro una nota di demerito. Uno dei ragazzi tra l’altro gli aveva fatto intendere di conoscere il suo indirizzo.

Non era la prima volta che il professore riceveva richiami da parte dei genitori. Alcuni ne avevano già richiesto l’allontanamento, accusandolo di trattare tematiche inadeguate al contesto scolastico e di ostentare il suo orientamento sessuale. Alla luce di questi accadimenti, il professore è convinto che siano i genitori i fautori dell’assalto.

Egli racconta inoltre che durante il pestaggio i ragazzi gli avrebbero intimato di non denunciare l’accaduto e di non tornare più a scuola. Il docente invece, malgrado le intimidazioni, ha fatto fede al suo senso di giustizia e si è rivolto a chi di dovere, per tutelare se stesso e i ragazzi.

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