20 Novembre 2025

Processo Kuadra: condanna a 13 anni per appalti in ospedale e clan

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Processo Kuadra

Il processo Kuadra, uno dei procedimenti più complessi legati alle infiltrazioni camorristiche negli appalti pubblici, si è concluso a Napoli con una condanna pesante.

Dopo otto anni di udienze, i giudici della prima sezione penale hanno riconosciuto la responsabilità di Riccardo Lama, imprenditore del settore pulizie. L’imputato è stato condannato a 13 anni di reclusione per associazione di stampo mafioso in concorso con il clan Lo Russo.

Secondo l’accusa, la società coinvolta e la cosca dell’area nord di Napoli avrebbero condizionato gli appalti per i servizi di igiene dell’ospedale Cardarelli attraverso interessi criminali e accordi occulti.

Prescrizioni e assoluzioni per gli altri imputati del processo Kuadra

Se da un lato la sentenza ha confermato la ricostruzione accusatoria per Lama, dall’altro ha dichiarato l’improcedibilità per prescrizione per molti degli altri imputati. Nonostante il collegio abbia riconosciuto l’esistenza di vari reati contro la pubblica amministrazione, i tempi processuali hanno determinato la chiusura anticipata delle posizioni rimanenti.

I giudici hanno assolto anche alcuni imputati e coimputati con formule piene. Hanno annullato l’aggravante mafiosa in diversi casi e hanno dichiarato prescritti i capi d’imputazione relativi a corruzione e turbativa d’asta. Tra questi, figura l’imprenditore Massimo Alemagna, ritenuto estraneo ai fatti contestati.

La vicenda giudiziaria e i precedenti del clan Lo Russo

Il processo Kuadra si innesta su un quadro giudiziario più ampio. Per le stesse vicende, nel 2019 la Corte d’Appello di Napoli aveva già condannato il boss Vincenzo Lo Russo e Antonio Festa, ritenuti protagonisti del sistema che avrebbe permesso al clan di inserirsi negli appalti del Cardarelli.

La sentenza di oggi conferma la gravità delle infiltrazioni e chiude un capitolo lungo e complesso. Nel frattanto, si attendono entro novanta giorni le motivazioni che chiariranno nel dettaglio il ragionamento dei giudici.

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