29 Aprile 2025

Primo maggio a Napoli, due iniziative per i lavoratori

Primo maggio, due iniziative a Napoli promosse da Potere al Popolo, insieme a Usb, Ex Opg – Je so pazzo, e Cau (Collettivo autorganizzato universitario)

dalla pagina Facebook Potere al popolo-Napoli

primo maggio napoli

In occasione del Primo maggio, giornata internazionale dei lavoratori, si terranno a Napoli due iniziative promosse da Potere al Popolo, insieme a Usb, Ex Opg – Je so pazzo, e Cau (Collettivo autorganizzato universitario).

Alle ore 10:00 di giovedì 1 maggio, si terrà un’assemblea pubblica su lavoro povero e crisi industriali a Porta Capuana. Nel pomeriggio, invece, alle ore 16:00, partirà da piazza San Domenico una passeggiata rumorosa, per denunciare le condizioni di sfruttamento degli addetti del turismo.

Primo maggio, due iniziative per i lavoratori

«Il Primo maggio – spiega Giuliano Granato, Portavoce nazionale di Potere al Popolo – saremo in piazza per il futuro dei lavoratori e delle lavoratrici che producono la ricchezza del nostro paese. La classe lavoratrice è sfruttata e impoverita da imprenditori, che dopo aver preso incentivi pubblici spesso sono scappati, lasciando dietro di loro un deserto industriale.
Per contrastare tutto questo, ci raccontano la favola del turismo come petrolio del Mezzogiorno d’Italia. Ma l’economia legata all’overtourism ha alti tassi di lavoro irregolare e gli introiti restano nelle mani di pochi.

Chiediamo un salario minimo di 10 euro lordi l’ora. Il salario minimo è una misura necessaria, perché esistono contratti di lavoro che prevedono paghe di soli 6 euro orari, firmati da sindacati maggioritari, come quello “vigilanza e servizi fiduciari”, o il “multiservizi”, per citare i più diffusi».

Tuttavia – prosegue Granato – «alzare lo stipendio base orario a 10 euro non basta, perché mancano controlli efficaci sulle irregolarità, ad esempio i part – time involontari o finti. Le Asl a cui spetta una parte della vigilanza sulla sicurezza sul lavoro sono sottofinanziate, gli ispettori sono pochi e con scarsi poteri.

È necessario poi che si riduca l’orario di lavoro a parità di salario. Infatti, le importanti novità tecnologiche degli ultimi anni hanno contribuito sono ad aumentare la produttività e i profitti, ma non hanno migliorato le condizioni di chi lavora».

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